“Mi hanno ricomprato l’auto”: confermato il ‘bonus strada’ | Se circoli così nel tuo garage compare un modello nuovo di zecca
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“Mi hanno ricomprato l’auto”: confermato il ‘bonus strada’ | Se circoli così nel tuo garage compare un modello nuovo di zecca

Auto – fonte pexels – sicilianews24.it

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Possedere un’auto comporta sempre delle spese, ma in alcuni casi può trasformarsi in un vantaggio inatteso. È quanto accaduto recentemente a un automobilista che, dopo un incidente, ha ottenuto un risarcimento maggiore del prezzo di acquisto della sua vettura. Un fenomeno che, seppur raro, trova conferma nella recente sentenza del Tribunale di Foggia, che ha stabilito un principio fondamentale per il calcolo dei danni nei sinistri stradali.

L’episodio riguarda un uomo che aveva acquistato un’auto usata per circa 5.000 euro, ma pochi mesi dopo è rimasto coinvolto in un incidente. Il danno subito è stato tale da richiedere una stima tecnica per determinare il valore del risarcimento. Con sorpresa del proprietario, la valutazione ha riconosciuto un importo vicino ai 7.000 euro, superando di gran lunga il costo iniziale della vettura.

Il caso è stato discusso prima dal Giudice di Pace e poi dal Tribunale di Foggia, che ha confermato la decisione in appello. La motivazione? Il valore del risarcimento non si basa esclusivamente sul prezzo d’acquisto dell’auto, ma sul valore di mercato al momento dell’incidente. Questo parametro tiene conto di fattori come domanda e offerta, chilometraggio, stato del veicolo e quotazioni di settore.

La decisione si fonda su un principio chiave: il prezzo pagato per un’auto usata può non rappresentare il suo valore effettivo. Ad esempio, potrebbe essere stato venduto a un prezzo di favore o con condizioni particolari. Per questo motivo, ai fini del risarcimento, si utilizza il valore reale di mercato, anche se superiore al costo originario.

Il concetto di ‘danno antieconomico’

Ma cosa accade se i danni dell’auto sono talmente ingenti da superare il suo valore di mercato? In questi casi si parla di “danno antieconomico”, ossia quando riparare il veicolo risulta meno conveniente rispetto alla sua sostituzione. Secondo l’articolo 2058 del Codice Civile, il danneggiato ha diritto alla riparazione del veicolo solo se non risulta troppo onerosa per la compagnia assicurativa.

Se il costo delle riparazioni è sproporzionato, il giudice può disporre il risarcimento solo per equivalente, ovvero il valore commerciale dell’auto prima dell’incidente. Tuttavia, in alcuni casi particolari, può essere concesso un risarcimento maggiore, purché non generi un indebito arricchimento per il proprietario.

Automobili – fonte pexels – sicilianews24.it

Quando il risarcimento copre un’auto nuova

La Corte di Cassazione ha stabilito che il risarcimento può superare il valore di mercato del veicolo, ma solo se la differenza è minima. Ad esempio, se un’auto vale 8.000 euro ma la riparazione costa 9.000 euro, il proprietario potrebbe ottenere il rimborso totale. In questo modo, si evita che l’automobilista rimanga senza un mezzo di trasporto senza adeguata compensazione.

Questo principio ha fatto sì che, in alcuni casi, i proprietari danneggiati abbiano ricevuto somme tali da permettere l’acquisto di un’auto più nuova o in condizioni migliori. Una situazione che potrebbe sembrare incredibile, ma che si verifica quando la valutazione del danno tiene conto del valore effettivo e non solo del prezzo d’acquisto.

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