Valorizzazione del patrimonio linguistico siciliani, presentati a Ferla “I racconti della Braida”, il libro inedito di Giuseppe Italia scritto in italiano e in gallo italico
Il volume è stato pubblicato per la prima volta nell’ambito dell’evento Hyblon, organizzato dall’agenzia Migi Press, con il sostegno dell’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Grande partecipazione all’auditorium di Ferla per la presentazione dei “Racconti della Braida” il doppio volume, scritto in italiano ed in gallo italico, dallo scrittore ferlese Giuseppe Italia. Una pubblicazione postuma realizzata grazie alla generosa disponibilità dei tre figli dello scrittore, ed all’impegno di Enzo Cimino, cittadino ferlese residente in Lombardia, appassionato di storia locale.
L’evento ha visto l’auditorium comunale di Ferla pieno di pubblico attento ed interessato. Al tavolo dei relatori, oltre il moderatore Enzo Cimino, il sindaco di Ferla Michelangelo Giansiracusa; il professore Luigi Lombardo, etnoantropologo e presidente di BC Sicilia, sezione d Palazzolo Acreide; la professoressa Giovanna Carnemolla, già dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Ferla; il professore Salvatore Menza, docente di glottologia e linguistica presso l’Università degli Studi di Catania, l’editore Armando Siciliano, l’onorevole Giuseppe Lombardo, presidente del collegio dei questori presso l’Assemblea Regionale Siciliana e il deputato regionale e sindaco di Melilli onorevole Giuseppe Carta.
“Con orgoglio abbiamo ospitato questa iniziativa finanziata dalla dall’assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana – afferma il sindaco di Ferla Michelangelo Giansiracusa. – Un grazie sincero va soprattutto al nostro concittadino Enzo Cimino che si è impegnato in prima persona per recuperare questo prezioso volume e farne dono al Comune di Ferla. Il gallo italico è la nostra lingua, una lingua che ha delle peculiarità che contraddistinguono la nostra cultura e le nostre tradizioni. Recuperarla, conservarla e tramandarla è motivo di grande compiacimento per la nostra comunità”.
“Le lingue originali dialettali sono un patrimonio della nostra terra – afferma il deputato regionale di Grande Sicilia, onorevole Giuseppe Lombardo. – Noi come Movimento abbiamo presentato una legge voto per il riconoscimento giuridico della lingua siciliana, al pari di altre lingue come quella friulana e quella sarda, che già hanno avuto riconoscimento giuridico. Auspichiamo che, su questo tema, anche dalle altre forze politiche regionali la nostra proposta possa trovare piena condivisione, per un motivo di orgoglio e giustizia culturale, affinché la nostra lingua possa rientrare nei percorsi di istruzione formale e anche negli atti dell’apparato burocratico e amministrativo della nostra regione”
“Con i due volumi presentati qui a Ferla abbiamo finalmente una pubblicazione che raccoglie oltre 400 pagine di racconti popolari in gallo italico – afferma il professore Salvatore Menza. – Il gallo italico di Sicilia è un dialetto che proviene dall’Italia settentrionale. Preziosa testimonianza dei movimenti migratori che interessarono la Sicilia in epoca normanna, quando interi villaggi furono
popolati da “lombardi” come venivano definiti allora. Parliamo di Corleone, San Fratello, Nicosia e altri comuni, alcuni dei quali, e Fra questi Ferla, mantengono e conservano nel loro dialetto, caratteristiche fonetiche tipiche delle antiche parlate settentrionali.”
L’etnoantropologo Luigi Lombardo ha affermato” importante è il patrimonio immateriale rappresentato da racconti e cunti nel panorama Siciliano che rischia di perdersi se non messo su carta o su materiale digitale. Questa opera è importantissima, lascia traccia di tradizioni popolari che sarebbero andate sicuramente perse”.
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