Usura, arrestato un imprenditore di Corleone, chiedeva il 100%
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Corleone hanno eseguito un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal gip di Termini Imerese, Gregorio Balsamo, nei confronti di Giusto Sole, 37 anni, imprenditore locale accusato di usura. L’operazione arriva al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, finalizzate a contrastare fenomeni di estorsione e prestiti a tassi usurari nella zona.
Le indagini sono iniziate tra giugno e luglio del 2025, dopo una segnalazione dell’associazione antiracket “Addiopizzo” e la denuncia di un titolare di un esercizio commerciale di Corleone. Questi primi segnali hanno permesso alle forze dell’ordine di avviare accertamenti mirati, concentrandosi su eventuali richieste di denaro estorsive o inusualmente onerose da parte dell’indagato.
Accertamenti e intercettazioni
Per ricostruire il modus operandi dell’imprenditore, i carabinieri hanno utilizzato una combinazione di strumenti investigativi. Tra questi, intercettazioni telefoniche, analisi di movimenti bancari e testimonianze dirette hanno permesso di raccogliere prove concrete sulle modalità con cui Sole pretendeva somme di denaro dalla vittima.
Prestiti con interessi superiori al 100%
Secondo quanto emerso dalle indagini, tra il 2022 e il 2024 l’indagato avrebbe concesso prestiti richiedendo interessi superiori al 100%. Il pagamento avveniva sia in contanti sia tramite assegni, con pressioni costanti sulla vittima affinché rispettasse le richieste. In alcuni casi, la situazione degenerava in richieste di beni immobili o commerciali a prezzi simbolici o addirittura gratuiti.
Lo scorso aprile, a carico di Giusto Sole era stato già eseguito un decreto di sequestro preventivo riguardante denaro e un appezzamento di terreno, nell’ambito delle prime attività investigative. Queste misure avevano lo scopo di tutelare le vittime e prevenire la dispersione dei beni oggetto di richieste usurarie.
Identificazione di nuove vittime
Le successive indagini hanno permesso di identificare almeno un’altra presunta vittima, ampliando la portata dell’inchiesta. L’attività degli investigatori continua a mirare a verificare se vi siano ulteriori soggetti colpiti dalle stesse pratiche illecite, cercando di ricostruire l’intero quadro dei prestiti e dei ricatti economici dell’imprenditore.
In questo caso, l’intervento dell’associazione “Addiopizzo” si è rivelato determinante. Grazie alle segnalazioni e all’assistenza offerta alle vittime, le autorità hanno potuto avviare un’indagine tempestiva ed efficace, dimostrando come il supporto della società civile sia fondamentale nella lotta contro l’usura e le intimidazioni economiche.
Giusto Sole è ora detenuto in carcere in attesa del processo, mentre le indagini proseguono per accertare la presenza di ulteriori vittime e definire con precisione la totalità dei beni coinvolti. L’operazione rappresenta un esempio concreto dell’azione coordinata tra forze dell’ordine e magistratura per contrastare fenomeni criminali che minano la legalità e la sicurezza economica nelle comunità locali.
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