
Ministero dell’istruzione, “I ragazzi devono restare a studiare fino a mezzanotte a scuola”: passato il ‘decreto’ | Genitori li vedrete solo sabato e domenica a casa
Scuola – fonte_Canva – sicilianews24.it
Il Ministero dell’Istruzione non ha dubbi, i ragazzi restano a scuola fino a mezzanotte, il decreto è reale.
L’annuncio che sarebbe arrivato dal Ministero dell’Istruzione ha lasciato senza parole moltissimi genitori che di sicuro non si aspettavano la firma del decreto studio che obbligherebbe gli studenti a rimanere a scuola fino a mezzanotte.
Ovviamente il risultato che si vuole ottenere è unico e molto semplice, ovvero riuscire ad andare a migliorare i risultati scolastici, riducendo il gap che si viene a creare tra gli studenti svogliato e quelli che sono veramente performanti.
Pomeriggi liberi, sport, tempo in famiglia, saranno le rinunce a cui gli studenti dovranno fare fronte, con i genitori che avranno i figli a casa solo nel weekend. La notizia, come era semplice immaginare, ha già generato proteste, anche se il modello educativo “di successo”, sarebbe veramente da copiare da alcuni paesi esteri, dove l’eccellenza accademica è veramente una regola.
Allora cerchiamo di capire cosa sta succedendo nelle scuole per poter ottenere degli ottimi risultati.
Lezioni, studio, ripetizioni: una giornata senza fine
Le prime indiscrezioni ci parlano di un orario scolastico che rimarrebbe standard, ovvero fino alle 16, ma dopo il suono della campanella per gli studenti non ci sarebbe alcuna libertà per gli alunni. Quindi gli studenti dovrebbero restare all’interno degli edifici scolastici sotto la supervisione degli adulti per svolgere attività di studio guidato, approfondimenti individuali, ma anche sessioni di ripasso collettivo. Si cercano di eliminare i compiti a casa, che dovrebbero essere affrontati nei locali scolastici.
I ragazzi mangiano a scuola con pasti veloci preparati in mensa per un’atmosfera che sarebbe sempre: seria, disciplinata, quasi militare; silenzio, concentrazione, e obbligo di presenza sono i punti chiave, senza considerare l’importante sostegno per i genitori lavoratori. Ovviamente il dibattito resta aperto e le opinioni contrastanti non sono pochi.
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La verità dietro la notizia: lo yaja e il modello estremo
In Italia il decreto di cui tanto si parla non è mai stato approvato. L’idea infatti nasce all’estero, in un sistema scolastico molto più severo come in Corea del Sud. In questo paese, le scuole tecnicamente terminano nel pomeriggio, intorno alle 16:00, ma da quell’ora gli studenti restano poi svegli fino a tarda sera per portare a termine i propri compiti. Studiano in silenzio, ripassano, preparano gli esami, vengono guidati da tutor o da un sistema di studio auto-disciplinato.
Una pratica che è nota con il nome di: yaja, che significa studio serale, ed è quasi un dovere morale, più che una scelta. Lo yaja non è imposto da una legge, ma dalla pressione sociale, con le famiglie che danno per scontato l’importanza dello studio che diviene un percorso impegnativo. fatto di rinunce e ambizione.
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