INPS, “Correte in sede il 20 novembre, abbiamo una ‘sorpresa’ per voi’”: vi danno l’assegno al momento
Assegno unico e universale, confermati pagamenti e importi per ottobre 2025, ecco il calendario dei pagamenti
L’INPS ha confermato le date di pagamento e gli importi rivalutati dell’assegno unico e universale per il mese di ottobre 2025. Circa sei milioni di famiglie italiane con figli a carico potranno beneficiare di questo sostegno mensile, la cui entità varia in base alla situazione economica del nucleo familiare, determinata dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). L’assegno unico continua a rappresentare un aiuto strategico per far fronte al caro vita e alle spese quotidiane delle famiglie.
Come di consueto, la prima rata della prestazione viene erogata nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda. Per il mese di ottobre, le somme relative alle domande già in corso saranno accreditate tra il 20 e il 21 ottobre, senza variazioni rispetto ai mesi precedenti. Le nuove domande presentate a settembre o gli importi soggetti a conguaglio saranno invece erogati nell’ultima settimana di ottobre, permettendo all’istituto di gestire aggiornamenti anagrafici e variazioni ISEE senza rallentare i pagamenti ordinari.
I beneficiari possono verificare lo stato dell’assegno unico accedendo al proprio profilo INPS tramite una qualsiasi identità digitale valida, come la Carta d’Identità Elettronica (CIE), lo SPID o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). L’importo spettante varia in base all’ISEE, al numero dei figli, alla loro età e a eventuali situazioni di disabilità. A questa quota variabile si somma una maggiorazione che aumenta l’entità complessiva del sostegno.
Per i figli minori, l’assegno unico può arrivare fino a 201 euro mensili per chi ha un ISEE fino a 17.227,33 euro, mentre il minimo è di 57,50 euro per coloro che non presentano ISEE o che hanno un indicatore superiore a 45.939,56 euro. Sono previste maggiorazioni per famiglie con più figli, per i genitori con figli sotto un anno di vita e per chi ha tre o più figli a carico, con incrementi fino al 50% o a 150 euro mensili per nuclei numerosi.
Adeguamento all’inflazione
Dal 1° gennaio 2025, importi e soglie ISEE dell’assegno unico sono stati adeguati per compensare l’inflazione, pari a +0,8% nel 2024. Questa misura mira a tutelare il potere d’acquisto delle famiglie e garantire un sostegno proporzionato alle spese necessarie per la crescita dei figli.
Non è necessario presentare una nuova domanda se quella precedente è valida e non decaduta, revocata o respinta. È però fondamentale avere un ISEE aggiornato: chi ha provveduto entro il 30 giugno 2025 riceverà anche gli arretrati da marzo, mentre chi non ha aggiornato l’indicatore continuerà a percepire l’importo minimo fino alla trasmissione della nuova dichiarazione sostitutiva unica (DSU).
INPS – fonte ansa – Sicilianews24.it
Le prospettive per il 2026
A partire dal 2026, l’importo dell’assegno unico subirà una nuova rivalutazione legata all’inflazione, con aumenti modesti per ogni fascia ISEE. Gli incrementi relativi al mese di gennaio 2026 saranno erogati con la mensilità di marzo 2026, consentendo alle famiglie di beneficiare di importi adeguati al costo della vita.
Il calendario INPS prevede le seguenti finestre per l’accredito delle prestazioni: 20-21 ottobre, 20-21 novembre e 17-19 dicembre. Le somme erogate comprendono anche eventuali conguagli a credito o a debito, così da garantire continuità e precisione nei pagamenti. In questo modo, l’assegno unico continua a rappresentare un sostegno stabile e prevedibile per le famiglie italiane, contribuendo concretamente a ridurre il peso delle spese quotidiane.
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