
Diagnosi: OSTEOPOROSI FULMINANTE | Scoperto cibo tossico per le articolazioni: cinquantenni in allarme
Bisogna fare massima attenzione a questo tipo di cibo. Tutto quello che c’è da sapere.
L’osteoporosi fulminante è una forma rara e particolarmente aggressiva di osteoporosi, caratterizzata da una rapida e grave perdita di massa ossea in un periodo molto breve. A differenza dell’osteoporosi comune, che si sviluppa lentamente nel tempo, quella fulminante può manifestarsi in poche settimane o mesi, causando fratture spontanee anche in assenza di traumi significativi. Colpisce soprattutto donne giovani in gravidanza o nel post-partum, ma può verificarsi anche in altre condizioni di forte stress fisiologico.
Le cause esatte non sono ancora del tutto chiare, ma si ipotizza che siano coinvolti squilibri ormonali, carenze nutrizionali, predisposizione genetica e condizioni infiammatorie acute. Alcuni farmaci, come i corticosteroidi ad alte dosi, possono contribuire a scatenare la malattia. In particolare, nelle donne in gravidanza, l’elevata richiesta di calcio da parte del feto può accelerare la demineralizzazione delle ossa, rendendole fragili e suscettibili a cedimenti improvvisi.
I sintomi principali includono dolori intensi alla schiena, perdita di altezza e, spesso, fratture vertebrali multiple che si presentano improvvisamente. La diagnosi si effettua tramite densitometria ossea (DEXA), esami del sangue e radiografie, per valutare la densità minerale ossea e l’eventuale presenza di fratture.
Il trattamento prevede un approccio multidisciplinare: supplementazione di calcio e vitamina D, farmaci anti-riassorbitivi come i bifosfonati o denosumab, fisioterapia e, nei casi gravi, l’uso di busti ortopedici. La diagnosi precoce è fondamentale per evitare danni irreversibili e migliorare la qualità di vita del paziente.
Infiammazione articolare e ruolo dell’alimentazione
Le problematiche articolari, frequenti soprattutto in età adulta e avanzata, non dipendono solo da traumi o invecchiamento: anche la dieta può influenzare significativamente lo stato infiammatorio dell’organismo. Alcuni alimenti, se consumati con regolarità, favoriscono l’infiammazione cronica, peggiorando condizioni come artrite e artrosi. Comprendere questo legame è fondamentale per chi soffre di dolori articolari, poiché l’alimentazione può diventare una vera strategia preventiva e terapeutica.
L’infiammazione articolare è una risposta del sistema immunitario che, se persiste, può danneggiare le strutture articolari in modo progressivo. Oltre a fattori genetici, sovrappeso o malattie autoimmuni, abitudini alimentari scorrette giocano un ruolo sempre più riconosciuto dalla scienza. Individuare i cibi che alimentano questi processi è il primo passo verso una gestione più consapevole del dolore.
Zucchero – fonte pexels – sicilianews24.it
Zucchero raffinato
Tra gli alimenti più dannosi per le articolazioni, lo zucchero raffinato è in prima linea. Presente in dolci, snack, bevande e persino in cibi salati, lo zucchero stimola la produzione di insulina e citochine infiammatorie, aggravando lo stato infiammatorio generale. Inoltre, favorisce la formazione di AGEs, sostanze che danneggiano direttamente i tessuti articolari, peggiorando i sintomi di artrosi e artrite.
Anche grassi trans e saturi, farine raffinate, alcol e glutammato monosodico sono associati a processi infiammatori. Limitare questi cibi e preferire una dieta a base di ingredienti freschi e naturali può migliorare significativamente la salute articolare nel lungo termine.
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