Come si sopravvive alla fine di un amore? Ce ne parla mercoledì 10 Settembre Luigi Nacci
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Come si sopravvive alla fine di un amore? Ce ne parla mercoledì 10 Settembre Luigi Nacci

S’intitola “I dieci passi dell’addio” (Einaudi), il libro di Luigi Nacci che verrà presentato alle 18 di mercoledì 10 Settembre in piazzetta Bagnasco. A dialogare con l’autore sarà Maristella Panepinto.

Prosegue la stagione di piazzetta Bagnasco, promossa dalle associazioni “Piazzetta Bagnasco” e “Palermo Mediterranea”. Sponsor Cappadonia Gelati.

Nelle sue vesti di viandante e guida, nonché di autore e poeta della «viandanza», Nacci trasforma l’addio in un sentiero, dove i passi si possono contare e mettere in fila. E porta con sé lungo il cammino tutti noi, che come lui abbiamo amato e siamo stati amati. Se il secondo passo è fare pace con quello che resta, il terzo è non dimenticare. E al decimo passo, forse, sapremo fermarci nel luogo che abbiamo davanti agli occhi.

Il libro

«Ci siamo solo io, lei, il dolore e l’amore. Questo dovevo dirle: ci lasciamo, non ci lasceremo mai. Non verrai più a casa, ci sarà sempre la tua stanza. Amerò un’altra donna, continuerò ad amarti. Farò dei figli, saranno anche tuoi. Non siamo più niente, siamo una cosa sola».

Come si ricomincia a vivere dopo la fine di un amore? Come si prepara il caffè, come ci si guarda allo specchio, come si aprono e richiudono gli armadi, come ci si veste per andare al lavoro? Tutto è precipitato perché ti sei innamorato di un’altra donna: sei tu che hai convocato il disastro. Ora sei solo nella casa semivuota e non smetti di pensare a tutto ciò che è stato. Vuoi cercare tra i crolli quello che ancora splende. Non vuoi dimenticare niente. Vai al tavolo e scrivi, uno dopo l’altro, i dieci passi dell’addio.

E quanto ci si può sentire sperduti, quando ci si separa dalla persona con cui si è diviso tutto? Come si può vivere senza sapere più nulla di lei? Dove si trova, come mette i piedi uno davanti all’altro, dove va, da quanta vita è pervasa, da quanto futuro è scossa? Quando c’era l’amore, anche ripiegare i vestiti era un’azione radiosa. Piegavi, riponevi nel cassetto, facevi ordine nel mondo e quell’ordine fuoriusciva dal cassetto e si adagiava su di te. Non avresti mai potuto ammalarti, e se anche fosse avvenuto, pensavi, l’amore ti avrebbe guarito. Adesso è tutto diverso. Adesso devi trovare una via e iniziare col primo passo. La casa è diventata un bivacco. Sei solo, circondato da scatoloni, sull’orlo del precipizio. Per non precipitare ti dai un compito: cambiare nome alle stanze, fare la pace con gli oggetti rimasti, scrivere i cataloghi delle gioie e dei dolori, bruciarli. Abbozzare dieci piccoli passi verso la salvezza.

L’autore

Luigi Nacci vive a Trieste, dov’è nato nel 1978. È insegnante, giornalista e guida ambientale escursionistica. Ama mettersi in cammino con uno zaino e andare fuori sentiero, soprattutto nei margini a est e ovest d’Europa. Ha teorizzato la «filosofia della viandanza» e l’ha messa al centro della sua vita, scrivendo, riscoprendo antiche vie o immaginandone di nuove, accompagnando piccoli gruppi a camminare nei boschi e ideando rassegne e incontri. Dopo alcuni volumi di versi ha pubblicato i saggi narrativi Alzati e cammina (Ediciclo 2014), Viandanza (Laterza 2016), Trieste selvatica (Laterza 2019) e Non mancherò la strada (Laterza 2022). Nel 2021 ha curato Spirito libero e sangue caldo, l’autobiografia di una donna rom, per Ediciclo. Per la stessa casa editrice dirige la collana «La biblioteca del viandante». I dieci passi dell’addio è il suo primo romanzo.

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