
Bonus 480 euro, “Portate la carta di identità ed è vostro”: il Governo ha deciso di farvi un regalo
Bonus 2025, confermata e potenziata l’integrazione al reddito per le lavoratrici con figli: ecco a chi spetta e come ottenerlo
Come annunciato nel Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfb) approvato il 2 ottobre dal Consiglio dei ministri, il bonus dedicato alle madri lavoratrici con almeno due figli sarà confermato anche per il 2025 e potrà essere oggetto di un potenziamento. Si tratta dell’integrazione al reddito mensile da 40 euro per ogni mese lavorato, introdotta per favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro e sostenere la natalità, due delle priorità più sentite dal Governo.
Nel documento che definisce la cornice finanziaria della prossima Legge di bilancio, si legge che la misura sarà “confermata e potenziata” al fine di incentivare l’occupazione femminile e sostenere la crescita demografica. L’intervento, inizialmente concepito come un aiuto temporaneo, si consolida così come uno strumento strutturale di politica familiare. La decisione arriva in un momento in cui il Paese affronta una delle crisi demografiche più gravi della sua storia recente.
Il bonus spetta alle donne lavoratrici con almeno due figli e un reddito complessivo da lavoro fino a 40mila euro annui. L’integrazione, pari a 40 euro per ogni mese o frazione di mese lavorato, viene corrisposta in un unico pagamento annuale, atteso per la fine dell’anno. Possono farne richiesta le lavoratrici dipendenti, sia a tempo indeterminato sia determinato, le autonome e le libere professioniste. Restano invece escluse le lavoratrici domestiche. Il requisito familiare prevede che il figlio più piccolo non abbia ancora compiuto dieci anni.
Nel caso di madri lavoratrici con tre o più figli, il limite anagrafico del figlio più piccolo si estende fino ai diciotto anni. In questo scenario, resta in vigore anche l’esonero contributivo previdenziale fino a 3mila euro annui per le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, previsto fino al 2026. La misura si inserisce nel pacchetto di agevolazioni rivolte alle famiglie numerose, con l’obiettivo di sostenere la permanenza delle donne nel mondo del lavoro.
Come presentare la domanda
Per ottenere il contributo, che non concorre alla formazione del reddito e non è soggetto a tassazione o contributi, è necessario presentare la domanda online sul portale dell’Inps. L’accesso avviene tramite credenziali Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. Una volta accolta la richiesta, l’importo verrà erogato direttamente sul conto corrente indicato dalla richiedente.
Il bonus mamme è stato introdotto con la Legge di bilancio 2025 grazie a uno stanziamento iniziale di 300 milioni di euro, successivamente incrementato di ulteriori 180 milioni. Le risorse totali per l’anno in corso ammontano dunque a 480 milioni, ma con il potenziamento previsto per il 2026 la spesa potrebbe superare il mezzo miliardo di euro. L’intervento rappresenta una delle principali voci del capitolo dedicato alle politiche familiari nella prossima Manovra.
Bonus mamme – fonte pexels – Sicilianews24.it
Lotta all’inverno demografico
Il Governo punta con forza su misure come questa per contrastare l’“inverno demografico” che sta colpendo l’Italia. Secondo il rapporto Education at a glance 2025 dell’Ocse, tra il 2013 e il 2023 il numero di bambini tra 0 e 4 anni è diminuito del 25%, e si prevede un ulteriore calo del 3% entro il 2033. Incentivare la natalità, favorendo una migliore conciliazione tra lavoro e famiglia, è diventato quindi un obiettivo strategico per la sostenibilità sociale ed economica del Paese.
Il bonus mamme si affianca ad altri strumenti di sostegno come l’Assegno unico universale e il bonus nuovi nati 2025, pari a mille euro una tantum per ogni nascita o adozione, riservato ai nuclei con Isee minorenni inferiore a 40mila euro. Nella prossima Legge di bilancio, il Governo valuterà anche un’estensione del congedo parentale, portato quest’anno all’80% per tre mesi. In parallelo, il Piano casa prevede incentivi alle giovani coppie, in un quadro complessivo di interventi mirati a rafforzare la famiglia e a sostenere le donne nel lavoro e nella genitorialità.
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