Saline di Sicilia verso l’Unesco: seconda fase della candidatura alle Riserve della Biosfera
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Saline di Sicilia verso l’Unesco: seconda fase della candidatura alle Riserve della Biosfera

Delegazione del Comitato promotore davanti alla sede del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica

Oltre 25 incontri nei Comuni coinvolti. Sostegno dell’assessora Savarino. Apprezzamento del Mase: sarebbe il primo riconoscimento per saline nel Mediterraneo.

La candidatura delle Saline di Sicilia a Riserva della Biosfera MaB Unesco entra ufficialmente nella seconda fase. Dopo tre mesi di intensa attività di animazione territoriale, il Comitato promotore – coordinato dalla Camera di Commercio di Trapani – ha incontrato oltre 25 volte cittadini e rappresentanti dei quattro Comuni coinvolti: Trapani, Marsala, Misiliscemi e Paceco. L’obiettivo: costruire una proposta partecipata, inclusiva e riconosciuta dalle comunità locali.

Il percorso, avviato con tavoli tecnici, questionari e incontri informativi, ha riscosso grande attenzione da parte di associazioni culturali, settori economici, realtà scolastiche e soprattutto giovani. Un’iniziativa che punta a far riconoscere a livello internazionale il valore ecologico, paesaggistico e sociale delle saline siciliane, luoghi simbolo di equilibrio tra uomo e natura.

Sostegno della Regione e attenzione del Mase

Lo scorso 3 aprile, il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Pace ha presentato ufficialmente l’iniziativa all’assessora regionale al Territorio e Ambiente, Giusi Savarino, che ha espresso pieno appoggio alla candidatura. L’Assessorato, ha assicurato Savarino, integrerà l’iniziativa nel prossimo aggiornamento delle misure di tutela del sito Natura 2000 che comprende le saline di Trapani e di Marsala.

Il 28 aprile, presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), la proposta è stata valutata positivamente: «Sarebbe il primo caso in Italia e nel Mediterraneo di saline riconosciute Riserva della Biosfera MaB Unesco», ha affermato la Segreteria del Programma, sottolineando come tali aree, pur essendo paesaggi antropizzati, abbiano favorito una straordinaria biodiversità e generato nuovi habitat.

I tecnici del Ministero hanno fornito preziose indicazioni sulla documentazione e sui requisiti richiesti, tra cui l’importanza del coinvolgimento reale delle comunità locali. Il riconoscimento come Riserva della Biosfera – è stato spiegato – non è un mero marchio, né uno strumento commerciale, ma un modello di coesistenza armoniosa tra essere umano e ambiente, basato su governance partecipativa e sostenibilità a lungo termine.

Un modello “dal basso” per la sostenibilità futura

Il Mase ha chiarito che la designazione comporta la partecipazione attiva di tutta la comunità: non solo istituzioni o imprese, ma anche cittadini, scuole, università, associazioni. Le scelte e la gestione dovranno essere democratiche, paritarie, flessibili e inclusive. «La Riserva della Biosfera – ha precisato Giuseppe Pace – non introduce nuovi vincoli, ma riconosce territori dove l’uomo vive in equilibrio con l’ambiente e ne promuove la valorizzazione con strumenti condivisi e sostenibili».

Per questo, nella seconda fase saranno raccolte proposte per costruire lo schema di governance condivisa, il piano di gestione e un programma economico sostenibile. Il tutto nel rispetto dei principi fondanti del Programma MaB Unesco: valorizzare, proteggere, coinvolgere.

Verso una candidatura pilota nel Mediterraneo

La candidatura delle Saline di Sicilia, se approvata, costituirebbe un precedente importante nel bacino mediterraneo. Il Comitato promotore si è impegnato a portare avanti il percorso con trasparenza e partecipazione, nella consapevolezza che un ambiente tutelato non è un vincolo, ma una risorsa per lo sviluppo delle comunità.

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