
Il fascino dei Beati Paoli e lo splendore della Sicilia del XVIII secolo, giovedì 19 giugno in piazzetta Bagnsasco
Il fascino di storie che appartengono alle radici più profonde della città di Palermo pronto ad animare uno degli spazi più amati del capoluogo siciliano.
Saranno “Qanat Palermo: L’eredità dei Beati Paoli” di Luca Simoncini (Qanat Production editore) e “La macchia” di Salvatore Requirez (Nuova Ipsa edizioni) i due libri che verranno presentati insieme giovedì 19 giugno in Piazzetta Bagnasco. Da una parte i cunicoli sotterranei di Palermo, dall’altra le storie di delitti, amori, corruzioni e tradimenti che si incrociano con fatti di cronaca realmente accaduti grazie a una ricostruzione temporale basata sui diari di un raffinato storico siciliano come il marchese di Villabianca.
A interagire con gli autori saranno Isidoro Farina, responsabile eventi di “Nuova Ipsa), e la social media manager Daniela Martino. Letture a cura di Fabrizio Giotti.
Saranno presenti anche misteriosi personaggi che accompagneranno il racconto che si anima tra le pagine del libro di Luca Simoncini.
I LIBRI
“Qanat Palermo: L’eredità dei Beati Paoli”
La vicenda si dipana attraverso le peripezie di quattro studenti i quali, dal tessuto urbano della contemporanea Palermo, saranno chiamati a risolvere un mistero che li porterà a incontrare una storia antica, che ancora vive nei cunicoli sotterranei della città, allacciando una pericolosa alleanza con l’oscuro personaggio a capo della setta segreta dei Beati Paoli.
Attraverso gli occhi dei protagonisti: due ragazzi e due ragazze, il loro buffo ed enigmatico zio, il misterioso Gran Cazar capo della congregazione, l’affilato commissario e il suo fedele scudiero, il lettore entrerà in luoghi inaccessibili, visiterà con altri occhi i monumenti più noti e verrà a conoscenza di usanze e tradizioni siciliane comprendendone le radici che completano il quadro della vera protagonista del racconto: Palermo e la sua antica, variegata storia.
“La macchia”
Il principe Alfonso Montero, sequestrato dai corsari tunisini, dopo vent’anni di prigionia in Africa, riesce a liberarsi e a tornare a casa. Trova la sua città cambiata e, soprattutto, scopre che qualcuno si è impossessato della sua identità, della sua famiglia e di tutto ciò che un tempo era suo. Preoccupato anche per il figlio che non ha mai conosciuto, è oppresso dalla potenza dell’impostore ed è costretto a vivere sotto falso nome. Il testamento paterno lo illumina però su un passato sconosciuto e su un enigma che darà una svolta agli eventi. Storie di delitti, amori, corruzioni e tradimenti si incrociano con fatti di cronaca realmente accaduti grazie a una ricostruzione temporale basata sui diari del marchese di Villabianca, raffinato storico siciliano. L’impostore verrà inchiodato dopo lunghe traversie e difficoltà, ma le sofferenze del principe non sono affatto finite. L’angosciante pressione della morale del tempo gli segnerà per sempre la vita, nel modo più doloroso possibile. Usando un linguaggio autentico, tratto da formulari e documenti dell’epoca, arricchito da idiomi vernacolari, Requirez ci regala un altro intenso romanzo storico spunto di molteplici riflessioni. Un viaggio lontano nel tempo, uno scorcio della Sicilia del XVIII secolo, che ci rivela come certi aspetti della vita di allora siano ancora fortemente attuali.
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