
Ultim’ora, “Chi ha quest’auto in garage ci deve pagare 458 milioni”: la Commissione Europea non ammette esenzioni
Tassa da pagare – fonte_Canva – sicilianews24.it
Coloro che sono proprietari di questa macchina, anche se la tengono solo in garage dovranno pagare quasi 500 euro. La Commissione Europea non ammette esenzioni.
La decisione che di recente è stata presa in Europa avrebbe scosso tutti gli stati membri e soprattutto gli automobilisti. In un momento di grande crisi economica, dover far fronte a una spesa extra potrebbe essere un problema non di poco conto, questo è il motivo per cui questa notizia ha fatto letteralmente andare su tutte le furie gli automobilisti.
Il conto questa volta sembra essere piuttosto salato. Quasi € 500 che finiscono nelle casse di coloro che sono gli addetti ai lavori del settore automobilistico.
La buona notizia è che non tutti i modelli di auto sono coinvolti in questo nuovo provvedimento. Questo è il motivo per cui occorre prestare molta attenzione a riguardo, evitando di andare su tutte le furie.
Cerchiamo allora di fare chiarezza, per evitare di mandare tutti in allarme.
Marchi iconici nel mirino: coinvolti nomi noti nelle case italiane
Se gli automobilisti si trovassero a pagare improvvisamente questo importo, di sicuro ci sarebbe rabbia e sconforto in ognuno di loro. Questo è il motivo per cui è corretto cercare di fare chiarezza a riguardo, per riuscire a comprendere cosa sta succede veramente. La vicenda in questione riguarda alcune delle maggiori case automobilistiche, che in Europa sono veramente molto apprezzate e soprattutto molto diffuse. Molte di esse sono in Italia il vero zoccolo duro del mercato italiano e non sono poche le famiglie italiane che le scelgono per la loro affidabilità.
Alcuni dei marchi che sono finiti sotto inchiesta fanno parte del gruppo Stellantis e tra di essi ci sono: Fiat, Chrysler e PSA, ma esse non sono le uniche aziende coinvolte in quello che si preannuncia un vero e proprio scandalo.
Auto e sanzioni – fonte_Canva – sicilianews24.it
Ecco la verità su quello che sta succedendo
Ai marchi del gruppo Stellantis sono stati comminati 75 milioni di euro di multa, esattamente come successo anche a Opel. Non da meno Volkswagen, sanzionata per oltre 127 milioni, seguita da Renault-Nissan con 81,46 milioni e da Ford, che dovrà pagare 41,46 milioni. Anche Toyota, BMW, Volvo, Mitsubishi, Honda, Mazda, Suzuki, Hyundai-Kia, Jaguar-Land Rover-Tata e persino General Motors sono state colpite, sebbene con importi minori. La presenza di tali marchi è molto elevata, ma nessuna di loro aveva reso noto il coinvolgimento in tale vicenda. La Commissione europea ha però dimostrato che il cartello andava avanti già da molti anni e a essere influenzati sono i costi del riciclo dei veicoli a fine vita. L’inchiesta avrebbe avuto al centro una pratica che ha leso in maniera profonda il principio della libera concorrenza.
Le modalità di smaltimento dei veicoli ormai fuori uso sono ben indicate e non seguirle vuol dire ledere l’efficienza e l’innovazione dell’intero settore. Sempre secondo la Commissione Europea, l’intesa segreta tra i produttori ha compromesso per anni la trasparenza del mercato e ha avuto impatti diretti sul costo dei veicoli e sul trattamento dei materiali a fine ciclo. Ecco per quale motivo è stata emessa una maxi multa da 458 milioni di euro. Unica esente dal pagamento Mercedes Benz che ha subito rivelato il coinvolgimento nel cartello.
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