Ultim’ora: addio al lunedì mattina lavorativo | Passato la circolare del Ministero: “tutti i lavoratori possono restare a dormire”
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Ultim’ora: addio al lunedì mattina lavorativo | Passato la circolare del Ministero: “tutti i lavoratori possono restare a dormire”

Addio al lunedì mattina lavorativo (Foto: Canva) – Sicilianews24.it

È ufficiale, il lunedì mattina diventa un’occasione per riposarsi: ecco quando entrerà in vigore il provvedimento

Chi l’avrebbe mai detto che il Ministero avrebbe approvato una circolare del genere?

Eppure è successo: il lunedì mattina lavorativo sta per trasformarsi in un lontano ricordo.

Così facendo, i cittadini possono riposare una mezza giornata in più. Le domande, tuttavia, non fanno che aumentare.

La novità riguarda davvero ogni categoria di lavoratori? E cambierà qualcosa sullo stipendio? Ecco tutte le risposte.

Da oggi il lunedì mattina si dorme. Ma cosa cambia per i lavoratori?

Sono ormai diversi anni che si dibatte sulla cosiddetta “settimana corta“, ovvero una settimana dove non viene richiesto di lavorare il venerdì pomeriggio (o addirittura l’intera giornata). Un metodo che sarebbe già in atto in determinate nazioni del nord – come per esempio i Paesi scandinavi – ma che in Italia risultava divisivo, tra chi richiedeva questo cambiamento a gran voce e chi invece riteneva che la produttività ne uscirebbe intaccata.

Dopo anni di polemiche, il cambiamento tanto atteso sembra essere finalmente arrivato, solo che al posto del venerdì, si è deciso di tenere a casa i lavoratori il lunedì mattina. Così facendo, i cittadini possono godere di un weekend più lungo, stare più tempo con la propria famiglia e ricaricare l’energia in maniera sana. Passa al prossimo paragrafo per scoprire da quando entrerà in vigore e come questo provvedimento verrà applicato a livello effettivo.

Lunedì mattina: cosa cambia da oggi (Foto: Canva) – Sicilianews24.it

Cosa sapere sulla nuova circolare del Ministero: tutti i dettagli

È tutto vero: l’orario lavorativo si prepara a ricevere un’importante riduzione. Tuttavia, non è l’Italia ad aver apportato questo cambiamento, ma la Spagna, dov’è stata approvata la proposta di legge che porta la settimana lavorativa da 40 a 37,5 ore. Una novità che si prepara ad apportare considerevoli benefici soprattutto ad alcune categorie di lavoratori, come quelli con dei contratti part-time (i quali, a loro volta, sono soprattutto donne).

In generale, si stima che il taglio delle ore di lavoro riguarderà circa 12 milioni di lavoratori, che potranno tirare un respiro di sollievo, specialmente coloro che rientrano nel settore della ristorazione ma non solo. Secondo la ministra del lavoro spagnola Yolanda a Diaz, a risentire dei benefici ci penseranno infatti anche i settori della comunicazione, del commercio e dell’agricoltura. In altre parole, è stato approvato un importante passo avanti nei confronti del benessere del lavoratori, ma la novità non riguarda il nostro Paese. E viene da chiedersi se lo riguarderà mai.

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