Ufficiale INPS, introdotto il primissimo Malus della storia: “Chi non lavora paga 18.753,84 euro” | Vi vengono a cercare fino a casa
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Ufficiale INPS, introdotto il primissimo Malus della storia: “Chi non lavora paga 18.753,84 euro” | Vi vengono a cercare fino a casa

Inps (Flaei) Sicilianews24

Per evitare di incappare in sanzioni indesiderate, occorre fare molta attenzione a cosa dichiariamo. Cosa c’è da sapere. 

In Italia, da molti anni, si registra una persistente emergenza lavorativa, caratterizzata da un alto tasso di disoccupazione, specialmente giovanile. Questa situazione riflette una combinazione di fattori strutturali, tra cui una crescita economica lenta, un mercato del lavoro rigido e una scarsa corrispondenza tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dai lavoratori.

La pandemia di COVID-19 ha aggravato ulteriormente il quadro. Molte aziende, soprattutto nei settori più colpiti come il turismo, la ristorazione e il commercio al dettaglio, sono state costrette a chiudere definitivamente o a ridimensionare drasticamente le proprie attività, causando una perdita significativa di posti di lavoro.

Questo scenario ha generato nuove sacche di disagio sociale ed economico. Numerose famiglie si sono ritrovate senza un reddito stabile, con conseguenze dirette sul potere d’acquisto e sulla qualità della vita. La crisi ha evidenziato la fragilità di alcuni settori e la necessità di interventi mirati per sostenere l’occupazione e la ripartenza.

Nonostante alcuni segnali di ripresa, la sfida rimane immensa. Servono politiche attive del lavoro efficaci, investimenti in formazione e innovazione, e un ambiente più favorevole alla creazione di nuove imprese per contrastare l’emergenza e costruire un futuro lavorativo più stabile e inclusivo per l’Italia.

La NASpI

La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è l’indennità mensile di disoccupazione erogata dall’INPS ai lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro. Funziona come un sostegno economico temporaneo per chi si trova senza occupazione, a patto che siano stati versati contributi per almeno 13 settimane negli ultimi quattro anni e che si abbiano almeno 30 giornate di lavoro effettivo negli ultimi 12 mesi.

L’importo della NASpI si calcola sulla retribuzione media imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni e si riduce progressivamente del 3% ogni mese a partire dal sesto mese di fruizione. Per richiederla, bisogna presentare domanda all’INPS in via telematica entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Soldi (Pixabay) Sicilianews24

Provvedimento drastico INPS sulla NASpI

L’INPS può chiedere la restituzione della NASpI percepita in modo indebito: ciò avviene in tre casi principali: accrediti errati, mancata dichiarazione di un nuovo impiego e percezione indebita per motivi non spettanti. La comunicazione viene notificata ufficialmente con il dettaglio delle somme da restituire. Il contribuente ha il diritto di presentare ricorso o chiedere la rateizzazione, anche tramite patronato, nel rispetto dei termini previsti. L’importo massimo nel 2025 è di 1562, 82 quindi per un anno significherebbe dover restituire 18753, 84 euro.

Per difendersi, è essenziale reagire tempestivamente: in presenza di un nuovo lavoro bisogna comunicarlo subito, mentre in caso di errori è possibile dimostrare l’assenza di colpa o chiedere una rettifica. Un supporto professionale aiuta a tutelare i propri diritti, contrastando decisioni ingiuste e facilitando eventuali dilazioni di pagamento .

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