Ufficiale: il 2025 sarà il primo anno senza contributi | Partite IVA in festa: “Con quei soldi potete andare in vacanza”
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Ufficiale: il 2025 sarà il primo anno senza contributi | Partite IVA in festa: “Con quei soldi potete andare in vacanza”

Lavoro – fonte pexels – sicilianews24.it

Questa novità potrebbe rivoluzionare la vita di molti lavoratori.

Nel 2025, gestire una partita IVA in Italia continua a essere una sfida complessa. La pressione fiscale resta elevata, tra contributi previdenziali, imposte dirette e indirette che riducono significativamente i margini di guadagno, soprattutto per i lavoratori autonomi e i piccoli imprenditori.

La burocrazia rappresenta un altro ostacolo importante. Nonostante i tentativi di semplificazione, le pratiche amministrative, le scadenze fiscali e i continui aggiornamenti normativi richiedono tempo, risorse e spesso il supporto di professionisti, aggravando ulteriormente i costi di gestione.

L’incertezza economica e l’inflazione rendono difficile pianificare investimenti a lungo termine. I cambiamenti frequenti nelle normative fiscali e previdenziali complicano la gestione delle attività quotidiane, aumentando il rischio di errori e sanzioni.

La concorrenza, sia interna che estera, spinge verso una corsa al ribasso dei prezzi, mentre le tutele sociali per chi ha una partita IVA restano limitate. In caso di malattia, maternità o crisi di mercato, i sostegni sono spesso insufficienti, rendendo il lavoro autonomo sempre più precario.

Nuova riduzione contributiva

Con la Legge di Bilancio 2025 è stato introdotto un beneficio per chi si iscrive per la prima volta alle gestioni speciali Inps di artigiani e commercianti. La misura prevede una riduzione del 50% dei contributi previdenziali per 36 mesi, coprendo sia il reddito minimale sia la quota eccedente. L’agevolazione punta a incentivare l’imprenditorialità e sostenere chi decide di avviare una nuova attività, alleggerendo i costi nella fase iniziale. È riservata esclusivamente a chi effettua l’iscrizione tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025.

La domanda andrà presentata tramite il Portale delle agevolazioni Inps (ex DiResCo), con autenticazione tramite Spid, Cie o Cns. L’agevolazione si applica fin da subito, anche prima dell’accoglimento formale della domanda, e gli eventuali contributi versati in eccesso potranno essere recuperati. Tuttavia, l’incentivo si perde in caso di interruzione della contribuzione o di cambiamenti di gestione. Dopo 36 mesi, sarà possibile aderire nuovamente al regime previdenziale forfettario.

Euro – fonte pexels – sicilianews24.it

Limiti e incompatibilità della riduzione

La riduzione non è cumulabile con altre agevolazioni contributive, come quelle per gli over 65 o il regime forfettario. Tuttavia, chi aveva già aderito al forfettario può scegliere di rinunciare per accedere alla nuova misura senza penalizzazioni future.

La riduzione rientra tra gli aiuti di Stato “de minimis” ed è soggetta a un limite massimo di 300.000 euro nell’arco di tre anni, considerando anche eventuali imprese collegate.

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