“Tariffe ferme da vent’anni e costi in crescita”: la Sanità Convenzionata proclama lo sciopero
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“Tariffe ferme da vent’anni e costi in crescita”: la Sanità Convenzionata proclama lo sciopero

Si è svolta ieri presso l’Astoria Hotel di Palermo una partecipatissima Assemblea Regionale dell’Intersindacale della Sanità Siciliana, che ha visto la presenza di oltre 250 delegati e rappresentanti provenienti da ogni provincia dell’isola.
All’incontro, promosso congiuntamente dal CIMEST e dalle principali organizzazioni sindacali del comparto accreditato e convenzionato, hanno preso parte 14 sigle: ARDISS FKT, CITDS, CONFCOMM SALUTE, CROAT, FEDERBIOLOGI, MLS, SBV, SILAB, SIOD, SARA e altre componenti del fronte intersindacale siciliano.

L’assemblea, svoltasi in un clima di forte partecipazione e unità d’intenti, ha approvato all’unanimità due mozioni decisive:

Una manifestazione pubblica regionale che si terrà a Palermo mercoledì 26 novembre alle ore 10.00, con corteo e sit-in conclusivo davanti a Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione Siciliana.

Una serrata generale di tutte le strutture convenzionate dell’Isola, la cui durata dipenderà dalle determinazioni che il Presidente della Regione, Renato Schifani, assumerà in risposta alle richieste avanzate dalla categoria.

“È il Presidente della Regione che deve assumersi la responsabilità politica di questa paralisi – hanno dichiarato il Dr. Francesco Romano, Segretario Generale del SIOD (Sindacato Italiano Odontoiatria Democratica) e Vito Brancato vice presidente del CROAT –. Le strutture convenzionate non chiedono privilegi ma il rispetto di regole, tempi e tariffe che consentano di garantire ai cittadini le cure e la continuità assistenziale”.

Durante i lavori, il Segretario regionale SIOD Dr. Roberto Castellaneta ed il vice presidente del CROAT Vito Brancato hanno sottolineato la necessità di tariffe aggiornate e congrue ai costi attuali, chiedendo meccanismi di adeguamento automatico all’inflazione e una programmazione fondata su dati reali di fabbisogno.
“Non possiamo più lavorare su cifre storiche – hanno affermato –. Servono risorse coerenti con le esigenze di oggi, non con quelle di vent’anni fa. Le tariffe devono “riscaldarsi” insieme alla vita reale del sistema sanitario, non restare congelate”.

Odontoiatria: un appello alla categoria

Nel settore odontoiatrico, oggi in Sicilia operano circa 250 strutture convenzionate non iscritte ad alcun sindacato.
Il SIOD ed il CROAT richiamano con forza questi colleghi a unirsi sotto sigle sindacali serie e rappresentative.
“In questo momento – ha aggiunto Romano – solo SIOD e CROAT stanno agendo con senso di responsabilità, competenza e trasparenza nell’interesse dei cittadini e dell’intera categoria. È tempo di abbandonare quei piccoli gruppi autoreferenziali, privi di mentalità sindacale e di visione collettiva, che continuano a tirare acqua al proprio mulino e a diffondere divisioni inutili”.

Il comunicato sottolinea che alcune sigle minori, per personalismi e logiche di favore, hanno scelto di non partecipare all’assemblea, tradendo lo spirito di unità e di servizio che la categoria oggi reclama.
“È una mentalità giurassica – hanno commentato Romano e Brancato – che vive ancora di favoritismi, clientelismi ed egoismi. È la stessa cultura che ha contribuito a ridurre la sanità nelle condizioni attuali. Oggi diciamo basta: bisogna tornare all’essenza del nostro mestiere, che è curare, servire e lottare per ciò che è giusto, nell’interesse dei pazienti e della collettività”.

La mobilitazione del 26 novembre

L’assemblea di oggi ha mostrato una categoria viva, compatta e determinata. Le sigle presenti, in rappresentanza di migliaia di professionisti e lavoratori, hanno assunto un impegno chiaro: dare voce alla sanità reale che ogni giorno tiene in piedi il sistema. Il 26 novembre sarà il primo passo di un percorso di mobilitazione che, se necessario, proseguirà con la serrata generale fino a risultati concreti.

“Non si tratta di una battaglia di parte – concludono il dr. Romano es il Dr. Brancato– ma di un atto di dignità per la sanità siciliana. Il Presidente Schifani deve intervenire subito: da oggi la responsabilità è tutta nelle sue mani”.

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