
Sicilia, “LICENZIATO in tronco chiunque fa questo lavoro”: ci spiace, entro domani sarete disoccupati
Un percorso professionale che fino ad oggi sembrava sicuro adesso presenta mille incognite, in molti non saranno confermati
Il conto alla rovescia per il suono della prima campanella è iniziato. Il 15 settembre gli studenti siciliani torneranno tra i banchi, ma non mancano le polemiche sulla data d’inizio dell’anno scolastico. C’è chi propone di posticipare l’avvio delle lezioni a ottobre, sostenendo che le temperature elevate compromettano salute e concentrazione di alunni e insegnanti.
Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, associazione sindacale e professionale dei docenti, ribadisce l’urgenza di spostare l’inizio dell’anno scolastico. Secondo Pacifico, tornare in classe a settembre con temperature prossime ai 40 gradi rappresenta un rischio per la salute di sette milioni di alunni e quasi un milione di insegnanti. Il cambiamento climatico, aggiunge, richiede un adeguamento del calendario scolastico, capace di tutelare sicurezza e apprendimento.
In alcune regioni italiane le lezioni iniziano addirittura prima della Sicilia. A Bolzano si tornerà a scuola l’8 settembre, mentre in Trentino, Piemonte, Veneto e Valle d’Aosta il 10 settembre. Il Friuli Venezia Giulia riprenderà l’11, la Lombardia il 12. La data del 15 settembre, condivisa da gran parte delle regioni meridionali, si colloca quindi a metà tra le aperture anticipate e la proposta di ottobre avanzata dai sindacati.
Il calendario scolastico 2025-2026 offrirà alcune opportunità di mini-vacanze grazie ai ponti. L’Immacolata cade di lunedì, il primo maggio 2026 sarà di venerdì, mentre la Festa della Repubblica cadrà di martedì, con molte scuole chiuse anche l’1 giugno. Alcune ricorrenze, come Tutti i Santi e l’anniversario della Liberazione, cadranno nei weekend, riducendo le chiusure straordinarie. La fine dell’anno scolastico varierà tra il 6 e il 10 giugno, a seconda delle regioni.
Novità sull’uso degli smartphone
Uno dei cambiamenti più significativi riguarda l’utilizzo degli smartphone. Dal nuovo anno scolastico il divieto, già vigente nelle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, sarà esteso alle scuole superiori. Gli studenti dovranno consegnare i cellulari all’ingresso o tenerli spenti durante le lezioni, salvo progetti didattici specifici che prevedano l’uso di dispositivi digitali.
Il ministero dell’Istruzione ha introdotto modifiche all’esame di maturità. Le prove scritte punteranno maggiormente su competenze trasversali e problem solving, con una prova nazionale unica per alcune discipline. Nei licei scientifici, la seconda prova di matematica comprenderà quesiti di logica e comprensione del testo. Anche l’alternanza scuola-lavoro e il percorso degli ultimi tre anni avranno maggiore peso nella valutazione finale.
Vietato il cellulare a scuola – fonte pexels – Sicilianews24.it
Voto di condotta tagli al personale
Il voto di condotta diventa sempre più rilevante per l’ammissione all’esame di maturità. Gli studenti che otterranno un sei dovranno realizzare un elaborato su cittadinanza attiva da discutere durante il colloquio orale. L’obiettivo è promuovere responsabilità, impegno civile e capacità di analisi critica tra i giovani, valorizzando la dimensione educativa della scuola oltre i risultati accademici.
Un aspetto critico riguarda la riduzione degli organici. In Sicilia saranno eliminate 603 cattedre, mentre a livello nazionale i posti in meno saranno 5.667. Anche il personale Ata subirà tagli, con solo 404 immissioni in ruolo a fronte di 1.404 posti disponibili, secondo la Flc Cgil. La copertura dei posti si attesterà al 28,77%, sotto la media nazionale del 31,36%. Sindacati e docenti temono un aumento del precariato e meno opportunità di stabilizzazione.
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