
Porticello, il veliero Bayesian riemerge: domattina il recupero del relitto
Si concluderanno domani, sabato 21 giugno, a partire dalle ore 07:00, le operazioni di recupero del relitto del veliero S/Y Bayesian, naufragato il 19 agosto 2024 nella rada del porto di Porticello, adagiato su un fondale di circa 50 metri.
A comunicarlo è la Direzione Marittima della Guardia Costiera di Palermo, che ha reso noto l’avanzamento rapido delle operazioni subacquee da parte della ditta incaricata. L’intervento prevede l’avvio della delicata fase di sollevamento e riemersione dello scafo, preceduta dal taglio dell’albero maestro, già effettuato nei giorni scorsi per motivi di sicurezza.
Il trasferimento a Termini Imerese
Una volta emerso, lo scafo – insieme all’albero – verrà trasportato nel porto di Termini Imerese, dove sarà tirato a secco e collocato in un’area dedicata e sotto sequestro, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria a partire da lunedì 23 giugno.
Le operazioni saranno condotte sotto l’occhio vigile del personale della Guardia Costiera e dei nuclei subacquei, che garantiranno il rispetto della sicurezza e delle prescrizioni contenute nell’Ordinanza di Polizia Marittima emessa dall’Ufficio Circondariale di Porticello. Tale ordinanza stabilisce una zona interdetta di 650 metri attorno ai mezzi impegnati nei lavori, all’interno della quale è vietato l’accesso di unità navali e lo svolgimento di qualsiasi attività.
Tutela ambientale e monitoraggio
Particolare attenzione è riservata alla tutela ambientale. Il personale della Guardia Costiera continuerà infatti l’attività di monitoraggio delle acque per prevenire eventuali sversamenti o contaminazioni marine, con l’impiego – se necessario – del dispositivo antinquinamento già attivato dopo il naufragio.
In collaborazione con l’ARPA Sicilia, verranno effettuati campionamenti dello specchio acqueo interessato dalle operazioni, per verificarne lo stato e prevenire danni agli ecosistemi marini e costieri.
Spazio aereo interdetto ai droni
Infine, per garantire la sicurezza delle attività di sorveglianza aerea tramite droni, è stato vietato il sorvolo dello spazio aereo sopra l’area di recupero fino a un miglio nautico dal punto del naufragio.
L’intervento rappresenta uno snodo cruciale nelle indagini e nelle operazioni post-naufragio, assicurando non solo il recupero dei materiali ma anche la protezione dell’ambiente e la legalità delle attività marittime in corso.
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