
Palermo, aggressione alla Cioccolateria Lorenzo: “Siamo sfiniti, oggi non apriamo”
La Cioccolateria da Lorenzo, nel cuore del centro storico di Palermo oggi resterà chiusa. È la prima volta dal dicembre del 2011. A comunicarlo sono stati direttamente i gestori, con un messaggio pubblicato sui social: “Siamo sfiniti, svuotati. Ci fermiamo per prenderci cura di noi e dei nostri ragazzi”.
Nel pomeriggio di ieri, il locale ha subito una vera e propria aggressione. Non un episodio casuale, ma un attacco premeditato, rivolto, secondo quanto raccontato, a Enzo, una delle anime del locale, che in quel momento non era presente. A farne le spese sono stati i collaboratori: Peppe, Chiara, Peppino e Giovi. “La furia si è riversata su di loro, sui nostri ragazzi – si legge nel post –. Sono stati colpiti in un luogo che dovrebbe essere sicuro, protetto, accogliente”.
Una famiglia prima che un’azienda
Nel racconto si percepisce l’identità profonda della Cioccolateria, una realtà che negli anni ha superato la semplice definizione di bar o bistrot. “Siamo un’azienda strana, ci pensiamo famiglia – scrivono –. E come tutte le famiglie, ci portiamo dentro affetti, confini confusi, legami forti”. Una realtà che ha sempre resistito al tempo e alle mode, scegliendo la lentezza della cura, l’artigianalità, il profumo di dolci al posto del fast food, la musica d’atmosfera invece del rumore di fondo.
Ieri, però, la violenza ha rotto quel piccolo incantesimo. L’aggressione ha spinto i dipendenti a chiudersi dentro il locale, per proteggersi. È seguito il ricovero in ospedale, la denuncia in caserma, la notte in bianco. “Abbiamo passato ore a raccogliere i pensieri, contenere la paura, cercare di ritrovare il coraggio”, si legge ancora.
Palermo, tra luce e ombre
“Palermo è una città difficile, involuta per tante cose ancora”, si legge nel messaggio. “Ma in tutti questi anni abbiamo provato a costruire bellezza. A essere un posto che non si piega al consumismo facile. Un rifugio. Una tazza di cioccolata, un fiore sul tavolo, la musica nell’aria”.
E poi l’appello più forte: “Vogliamo continuare a credere che in questa città si possa essere diversi. Che accanto a chi organizza spedizioni punitive per un cassonetto fuori posto, ci siano mani pronte ad accoglierti, ad abbracciarti, a sorriderti”.
Il ringraziamento: “Vi vogliamo bene”
Il pensiero finale va al personale, con un ringraziamento nominativo: Chiara, Federica, Peppe, Peppino, Kirolos, Ada, Emma. E soprattutto Giovi. «Vi vogliamo bene», si legge in chiusura.
La giornata di domani sarà di silenzio e di riflessione. Ma anche, forse, di ripartenza. Con la speranza che la porta della Cioccolateria possa riaprirsi presto, ancora una volta. E ancora una volta, con dentro un profumo buono e un posto per tutti.
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