La città italiana in cui si pagano meno bollette si trova in Sicilia: tenete i termosifoni accesi quanto volete, tanto cacciate 4 spiccioletti
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La città italiana in cui si pagano meno bollette si trova in Sicilia: tenete i termosifoni accesi quanto volete, tanto cacciate 4 spiccioletti

Bollette 2025 il Sud Italia è ancora più conveniente rispetto al Nord: differenze territoriali sempre più marcate

Analizzando il costo delle bollette nelle principali città italiane, emergono disparità significative tra Nord e Sud del Paese. Le differenze non riguardano solo le spese legate all’energia elettrica e al gas, ma anche i servizi idrici, che continuano a mostrare un divario evidente. A incidere sui costi sono diversi fattori: il clima, le infrastrutture, la densità urbana e le politiche regionali. Le ultime rilevazioni del 2025 confermano che vivere al Sud consente, in media, un risparmio fino al 45% rispetto alle aree settentrionali.

Le cause delle differenze territoriali nelle utenze domestiche sono molteplici. Le regioni meridionali come Calabria, Campania e Sicilia beneficiano di un clima più mite, che riduce i consumi legati al riscaldamento e al raffrescamento. Inoltre, la presenza di tariffe regionali unificate e una concorrenza più limitata tra fornitori contribuiscono a mantenere stabili i prezzi. Al contrario, nelle regioni del Nord, i costi di trasporto e distribuzione dell’energia, uniti a una maggiore domanda e a inverni più rigidi, determinano una spesa media decisamente più alta per le famiglie.

Secondo i dati aggiornati al 2025, Napoli è la città italiana dove le bollette pesano meno sul bilancio familiare. La spesa media mensile resta sotto i 400 euro, includendo luce, gas e acqua. Subito dopo si collocano Palermo, Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza, tutte con costi inferiori rispetto alla media nazionale. Il quadro cambia radicalmente al Nord, dove città come Aosta e Bolzano registrano importi anche del 45% superiori rispetto ai centri meridionali, riflettendo un trend ormai consolidato nel tempo.

Sul fronte dell’energia elettrica, il 2025 segna un aumento generalizzato ma con forti differenze regionali. La Sardegna risulta la regione con le bollette più alte, con una spesa media di 903 euro annui, seguita da Sicilia, Veneto e Campania. Le regioni più economiche, invece, sono Liguria, Molise, Abruzzo e Trentino-Alto Adige, dove la spesa per la luce resta sotto gli 800 euro l’anno. Per quanto riguarda il gas, l’Emilia-Romagna guida la classifica delle regioni più costose, con una media superiore ai 1.600 euro annui, mentre Sicilia, Campania e Calabria si confermano le più convenienti.

Il servizio idrico e le città virtuose

Anche l’acqua rappresenta una voce di spesa importante e, come per luce e gas, le differenze tra territori sono marcate. Tra il 2023 e il 2024 si è registrato un aumento quasi ovunque, ma alcune città si distinguono per la stabilità delle tariffe. Potenza, Catanzaro, Campobasso, Cagliari e Palermo hanno mantenuto invariati i costi, grazie all’applicazione di politiche regionali di controllo. Un dato curioso arriva da Trento, unica città italiana ad aver registrato un leggero calo della bolletta idrica, pari a -0,5% su base annua.

Nel Settentrione, invece, si concentrano i rincari più consistenti. Le città di Bologna, L’Aquila e Bolzano hanno registrato aumenti vicini al 10% tra il 2023 e il 2024, con un impatto significativo sulle spese domestiche complessive. Le differenze nelle reti idriche e nei costi di distribuzione continuano a rappresentare un ostacolo alla parità tariffaria nazionale, rendendo il Nord l’area più penalizzata.

Conti e bollette – fonte pexels – Sicilianews24.it

Bonus e agevolazioni per le famiglie

Per attenuare l’impatto dell’aumento dei costi, lo Stato continua a sostenere le famiglie con bonus sociali dedicati a luce, gas e acqua. Tali agevolazioni, riservate ai nuclei con ISEE più basso, vengono applicate direttamente in bolletta e rappresentano un aiuto concreto in un periodo di inflazione energetica diffusa. Tuttavia, la loro efficacia resta parziale, poiché le differenze territoriali nei costi strutturali continuano a incidere in modo determinante sulla spesa finale.

La fotografia del 2025 conferma che il Sud Italia rimane l’area più conveniente per quanto riguarda le utenze domestiche. L’aumento dei costi energetici è un fenomeno nazionale, ma le regioni meridionali riescono ancora a contenere l’impatto sulle famiglie grazie a condizioni climatiche favorevoli e a politiche tariffarie più uniformi. Per chi desidera risparmiare, città come Napoli, Palermo o Catanzaro continuano a rappresentare un vantaggio economico evidente rispetto ai grandi centri del Nord, dove i rincari restano un problema strutturale e difficilmente reversibile.

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