INPS senza pietà: “È saltata la pensione di giugno per questi italiani” | Aspetta luglio oppure schiatta di fame
News

INPS senza pietà: “È saltata la pensione di giugno per questi italiani” | Aspetta luglio oppure schiatta di fame

Inps – sicilianews24.it

Brutta notizia per questa fetta di pensionati. Tutti i dettagli.

Il sistema pensionistico italiano si basa principalmente sul principio della ripartizione: i contributi versati dai lavoratori attivi vengono utilizzati per pagare le pensioni dei pensionati attuali. Questo meccanismo, gestito dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), è sostenuto dallo Stato ed è obbligatorio per tutti i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, con modalità e aliquote diverse a seconda della categoria professionale.

Esistono diverse tipologie di pensione: la più comune è la pensione di vecchiaia, che si ottiene al raggiungimento di un’età minima e di un certo numero di anni di contributi. Attualmente, l’età pensionabile è fissata a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi. Accanto a questa c’è la pensione anticipata, che consente il pensionamento prima dei 67 anni, purché si raggiunga una soglia contributiva più elevata (attualmente 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne).

Il calcolo dell’importo della pensione avviene secondo il sistema contributivo, in base ai contributi effettivamente versati e rivalutati nel tempo. I lavoratori che hanno iniziato la carriera prima del 1996 potrebbero avere una parte della pensione calcolata col vecchio sistema retributivo, basato sull’ultima retribuzione percepita.

Negli ultimi anni si sono affiancati al sistema principale strumenti flessibili come Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale, pensati per alcune categorie specifiche. Tuttavia, l’invecchiamento della popolazione e la diminuzione dei lavoratori attivi pongono sfide importanti per la sostenibilità futura del sistema.

Con quota 97 vai prima in pensione, ma c’è la “trappola”

Quota 97,6 è una misura che consente a determinate categorie di lavoratori di andare in pensione prima rispetto alle regole ordinarie previste dalla legge Fornero. Rappresenta un’opportunità importante per chi ha svolto attività particolarmente faticose o notturne, permettendo l’uscita dal lavoro già a 61 anni e 7 mesi, con almeno 35 anni di contributi. Tuttavia, per accedere è fondamentale che la somma tra età e anni di contributi raggiunga almeno 97,6.

È una misura riservata a una platea ristretta: lavoratori in cave, miniere, ambienti ad alta temperatura, attività ripetitive su catena di montaggio, conducenti di mezzi pubblici e chi lavora di notte con specifiche condizioni. Una flessibilità giustificata dalla natura usurante del lavoro svolto, ma che richiede attenzione ai requisiti anagrafici, contributivi e formali.

Soldi – fonte pexels – sicilianews24.it

A loro la pensione di Giugno potrebbe non arrivare

Per beneficiare di Quota 97,6, non basta avere i requisiti: bisogna richiedere il riconoscimento all’INPS entro il 1° maggio dell’anno precedente a quello in cui si vuole andare in pensione. Saltare questo passaggio significa ritardare l’accesso all’assegno pensionistico.

Chi ha perso la scadenza può ancora inviare la richiesta, ma con conseguenze sulla decorrenza: un mese di ritardo se inviata entro giugno, due mesi se entro luglio, tre da agosto in poi. Solo dopo l’approvazione si potrà procedere con la domanda ufficiale di pensione. Informarsi per tempo è dunque fondamentale per non rischiare rinvii indesiderati.

L’articolo INPS senza pietà: “È saltata la pensione di giugno per questi italiani” | Aspetta luglio oppure schiatta di fame sembra essere il primo su Sicilianews24.it.