INPS, “50.000 euro a chi vuole una pensione più alta”: non dovete fare nulla cittadini, solo chiedere
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INPS, “50.000 euro a chi vuole una pensione più alta”: non dovete fare nulla cittadini, solo chiedere

Inps (Flaei) Sicilianews24

Per alcuni pensionate potrebbero arrivare ottime notizie dall’INPS in termini economici. Che cosa può succedere. 

Il sistema pensionistico italiano funziona principalmente con il modello a ripartizione. Ciò significa che i contributi versati oggi dai lavoratori attivi non vengono accantonati per loro, ma servono a finanziare immediatamente le pensioni di chi è già in pensione. È un patto di solidarietà tra generazioni.

Negli anni, il sistema si è evoluto profondamente. Dalla metà degli anni ’90 si è passati gradualmente da un calcolo retributivo (basato sulle ultime retribuzioni) a un calcolo contributivo, dove l’importo della pensione è direttamente proporzionale ai contributi effettivamente versati durante tutta la vita lavorativa.

Il principale rischio per il sistema è la crisi demografica. Con una bassa natalità e una popolazione che invecchia rapidamente, il rapporto tra lavoratori (che versano i contributi) e pensionati (che li ricevono) sta diventando sempre più squilibrato, mettendo a dura prova la sostenibilità.

A causa di questo squilibrio, se non si interviene con riforme continue e mirate, il sistema rischia di diventare insostenibile nel lungo periodo. Questo non significa un default imminente, ma richiede una costante attenzione e interventi per garantire la stabilità futura delle pensioni.

Il ricalcolo della pensione

Il ricalcolo della pensione è una procedura di revisione dell’importo dell’assegno pensionistico. Viene effettuato per correggere eventuali errori nel calcolo iniziale, o per includere periodi lavorativi o contributivi non conteggiati in precedenza. L’obiettivo è assicurarsi che la pensione rifletta in modo accurato l’intera storia lavorativa e i contributi versati.

La revisione può essere avviata dall’INPS d’ufficio o su richiesta del pensionato. Il processo prevede una verifica approfondita di tutta la posizione contributiva. È fondamentale perché, in caso di errori o omissioni, può portare a un aumento significativo dell’importo mensile e al recupero degli arretrati, garantendo al pensionato un trattamento economico più giusto.

Soldi (Pixabay) Sicilianews24

Possibile gruzzolo in arrivo

Nel caso di liquidazioni di arretrati pensionistici molto elevati, la cifra può raggiungere importi consistenti. Si pensi a un ricalcolo della pensione che riconosce al pensionato una differenza mensile di 400 euro. In un solo anno, il saldo positivo si attesta a 4.800 euro, una cifra che, moltiplicata per il lungo periodo, rende l’idea dell’entità del beneficio economico.

Prendendo ad esempio un ricalcolo che copre il decennio dal 2015 al 2025, la somma totale degli arretrati ammonta a 48.000 euro. A questo importo possono aggiungersi gli interessi legali e le rivalutazioni monetarie, aumentando ulteriormente il saldo finale. Si tratta di un’iniezione di liquidità significativa che può cambiare la situazione finanziaria del beneficiario.

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