
Favara, ritrovato il corpo di Marianna Bello: la 38enne dispersa nell’alluvione del 1° ottobre
È di Marianna Bello, 38 anni, madre di tre figli e residente a Favara, il corpo ritrovato questa mattina in un canneto vicino al mare di contrada Misita, tra le zone di Zingarello e Cannatello, ad Agrigento. La donna era scomparsa lo scorso 1° ottobre, travolta dalle acque durante il violento nubifragio che aveva colpito la cittadina.
Il cadavere è stato riconosciuto dai tatuaggi, tra cui uno ben visibile sul polso. A dare l’allarme sono stati alcuni cacciatori, che durante una battuta hanno avvistato il corpo, rimasto impigliato tra la vegetazione lungo il tratto in cui il torrente sfocia nel fiume Naro.
Un ritrovamento dopo 19 giorni di ricerche
Le ricerche di Marianna Bello erano proseguite per diciannove giorni ininterrotti, nonostante le condizioni meteorologiche difficili. Centinaia di soccorritori, sommozzatori, speleologi, vigili del fuoco, protezione civile e volontari avevano battuto palmo a palmo la zona, tra collettori, tombini e canali sotterranei, nel tentativo di ritrovarla.
Il corpo è stato recuperato senza vestiti e ricoperto di fango, segno del lungo percorso compiuto dall’acqua: secondo i primi rilievi, la donna sarebbe stata trascinata per circa 15 chilometri sottoterra dal canale in cui era caduta fino al mare agrigentino.
Sul posto sono intervenuti i poliziotti della Scientifica, il medico legale, il sostituto procuratore e il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, che ha seguito personalmente tutte le fasi delle ricerche.
L’appello della famiglia e l’esposto
Proprio ieri, durante una conferenza stampa, i familiari di Marianna avevano rinnovato l’appello a non interrompere le ricerche, chiedendo anche l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La sorella Flavia Bello e il marito della vittima avevano chiesto che le operazioni proseguissero “fino al ritrovamento”, una speranza che si è purtroppo conclusa con la conferma della tragedia.
L’avvocato della famiglia, Salvatore Cusumano, ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura di Agrigento per accertare eventuali responsabilità legate all’incidente. Secondo le prime ricostruzioni, Marianna sarebbe stata inghiottita da un collettore d’acqua le cui grate risultavano sollevate durante il nubifragio.
Il dolore di un’intera comunità
La notizia del ritrovamento ha sconvolto Favara, dove in molti avevano partecipato alle ricerche e manifestato vicinanza alla famiglia.
“È un dolore che colpisce tutta la comunità – ha dichiarato il sindaco Palumbo –. Marianna era una madre, una figlia, una lavoratrice. Non dimenticheremo la solidarietà che in questi giorni ha unito i cittadini di Favara.”
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