Dopo Garlasco, ecco il “delitto delle pensioni”: -50€ sul cedolino degli italiani | Il colpevole è uno e uno solo
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Dopo Garlasco, ecco il “delitto delle pensioni”: -50€ sul cedolino degli italiani | Il colpevole è uno e uno solo

Giorgia Meloni – sicilianews24.it

Un brutto colpo per tantissimi pensionati italiani.

A partire dalla pensione di giugno, alcuni pensionati italiani si sono ritrovati con una spiacevole sorpresa: una trattenuta di 50 euro sul proprio cedolino. Secondo quanto verificato dalla redazione attraverso un confronto con l’Inps, si tratta di un gruppo ristretto di persone, ma l’impatto – soprattutto per chi percepisce pensioni minime – è stato forte. L’anomalia, che ha il sapore di un piccolo “delitto”, ha suscitato indignazione e confusione.

Il cedolino di giugno, pubblicato nell’area personale MyInps, è il documento ufficiale che ha rivelato la verità. Nessuna comunicazione pubblica, nessun elenco aperto: solo chi ha avuto l’accortezza di accedere al proprio profilo ha scoperto se rientra tra i penalizzati. Una realtà che, per molti, è emersa solo in extremis, aggravata anche dal ritardo di un giorno nel pagamento.

Per capire la ragione di questa trattenuta, bisogna tornare al 2022, quando il governo Draghi introdusse un bonus da 250 euro per fronteggiare l’inflazione, destinato a pensionati con reddito fino a 35.000 euro. Successivamente, un secondo bonus da 150 euro fu concesso solo a chi restava sotto i 20.000 euro. Entrambi i pagamenti furono erogati automaticamente dall’Inps.

Ma ora, dopo controlli effettuati con largo ritardo, l’Inps ha scoperto che molti beneficiari non rientravano nei parametri. Risultato: chi ha incassato indebitamente uno dei bonus dovrà restituirlo, con trattenute da 50 euro al mese fino al saldo del debito. Un provvedimento che, seppur tecnicamente corretto, pesa sul bilancio di molti pensionati.

Chi deve restituire e per quanto tempo

Il debito varia in base alla soglia superata. Chi ha superato i 35.000 euro di reddito deve restituire i 250 euro ricevuti e avrà quindi una trattenuta da giugno a settembre. Chi ha superato i 20.000 euro deve ridare 150 euro, e vedrà decurtazioni fino ad agosto. In rari casi, chi ha ricevuto entrambi i bonus potrebbe trovarsi con una trattenuta che durerà fino a dicembre: un’anomalia che colpisce due volte.

L’effetto calamita di questa vicenda è stato evidente: il clamore generato da trattenute apparentemente inspiegabili ha scatenato proteste, polemiche e richieste di chiarimenti. E mentre il colpevole – il ritardo nei controlli Inps – è uno solo, le conseguenze ricadono su chi, oggi, si ritrova con meno soldi senza aver ricevuto spiegazioni immediate.

Euro – fonte pexels – sicilianews24.it

Come verificare il proprio cedolino

Per capire se si rientra tra i coinvolti, è necessario accedere al proprio profilo sul sito Inps e consultare il “cedolino della pensione” di giugno. In alternativa, la sezione “comunicazione degli indebiti” fornisce ulteriori dettagli sulle trattenute applicate. Un controllo incrociato tra le due voci è consigliato, per evitare errori o trattenute ingiustificate.

Alla fine, resta una sensazione diffusa di disagio e sfiducia. In un Paese in cui la pausa caffè è sacra e anche pochi euro fanno la differenza, vedersi togliere 50 euro senza preavviso può davvero suonare come un piccolo – ma doloroso – tradimento.

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