Appalti truccati in Sicilia e Sanità nel mirino della Procura, Governo: “Riserbo e rigore”
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Appalti truccati in Sicilia e Sanità nel mirino della Procura, Governo: “Riserbo e rigore”

Scossone politico e istituzionale in Sicilia. Dopo che la Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 persone nell’ambito di una vasta inchiesta su presunti appalti pilotati, corruzione e turbativa d’asta si apre anche lo scandalo Sanità. Tra gli indagati per la vicenda dei presunti appalti pilotati figurano nomi di primo piano della politica e dell’amministrazione regionale: l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, il deputato di Noi Moderati Saverio Romano e il capogruppo della Democrazia Cristiana all’Ars Carmelo Pace.

A seguito della notizia, Totò Cuffaro ha annunciato le proprie dimissioni da segretario nazionale della Democrazia Cristiana, definendole “irrevocabili”. “Ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del presidente Renato Grassi e del segretario organizzativo Pippo Enea – ha dichiarato Totò Cuffaro -. Ringrazio tutti coloro che in questi anni hanno condiviso con me un percorso di impegno e di servizio al partito”. Il Consiglio nazionale della DC è stato convocato per il 20 novembre per prendere atto delle dimissioni e decidere i passaggi successivi.

Giunta sospende tre dirigenti dopo le indagini della Procura

Intanto, da Palazzo d’Orléans, sede della presidenza della Regione Siciliana, trapela una linea di “doveroso riserbo istituzionale ma rigorosa attenzione” sull’evolversi della vicenda che riguarda lo scandalo che ha investito la Sanità regionale.

Il governo Schifani ha reagito con tempestività, riunendo la Giunta regionale in via straordinaria e adottando i primi provvedimenti disciplinari: sospesi e revocati gli incarichi di Maria Letizia Di Liberi, ex dirigente generale del Dipartimento Famiglia, e di Giovanni Tomasino, direttore generale del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale.

Accolta anche l’auto-sospensione di Alessandro Caltagirone, ex direttore generale dell’Asp di Siracusa, e avviato il commissariamento delle strutture coinvolte. Via anche Vito Raso, capo della segreteria particolare dell’assessore alla Famiglia e storico collaboratore di Cuffaro, anch’egli tra gli indagati.

Secondo gli inquirenti, il sistema corruttivo riguarderebbe nomine, appalti e concorsi pubblici in diversi settori della pubblica amministrazione regionale. Tra gli indagati anche Roberto Colletti, ex direttore generale dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, e Antonio Iacono, direttore del Trauma Center, accusati di aver manipolato un concorso per 15 posti da operatore socio-sanitario.

Gli interrogatori davanti al gip Carmen Salustro si terranno la prossima settimana in tre giornate, dall’11 al 14 novembre, nel Palazzo di Giustizia di Palermo.

Un’inchiesta che scuote la politica siciliana e apre una nuova fase di tensione nel centrodestra isolano, mentre il governo regionale tenta di salvaguardare la stabilità istituzionale e l’immagine della Regione.

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