Addio ad Agrigento: la “politica siciliana” l’ha fatta fuori per sempre | Ridiscussa la cartina geografica
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Addio ad Agrigento: la “politica siciliana” l’ha fatta fuori per sempre | Ridiscussa la cartina geografica

Cartina – sicilianews24.it

Si tratta di una delle città più importanti della Sicilia dal punto di vista storico e culturale.

Agrigento occupa un ruolo centrale nella storia della Sicilia, essendo stata uno dei principali fulcri della Magna Grecia. Fondata nel 581 a.C. con il nome di Akragas, la città conobbe un periodo di grande splendore sotto la guida del tiranno Terone, diventando una delle più potenti e raffinate colonie greche. Le sue ricchezze, il fervore artistico e le imponenti costruzioni ne facevano un punto di riferimento culturale e politico nel Mediterraneo antico.

Il simbolo più evidente di questo passato glorioso è la Valle dei Templi, un parco archeologico patrimonio dell’UNESCO che custodisce alcuni dei templi dorici meglio conservati al mondo. Questi resti monumentali testimoniano non solo la grandezza architettonica dell’antica Akragas, ma anche l’importanza religiosa e sociale della città. Ogni anno, la Valle attira visitatori da tutto il mondo, rappresentando un ponte tra il passato classico e l’identità siciliana contemporanea.

Oltre all’eredità greca, Agrigento è un crocevia di culture che hanno attraversato l’isola: romani, bizantini, arabi e normanni hanno lasciato tracce visibili nel tessuto urbano e nelle tradizioni locali. La città è un mosaico di influenze, evidente anche nelle architetture religiose, nei costumi e nella lingua del territorio.

Agrigento è anche la patria di Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura nel 1934. La sua casa natale, oggi museo, è una tappa obbligata per comprendere la profondità intellettuale di un territorio che ha saputo produrre cultura, bellezza e pensiero critico nei secoli.

Le migliori province per i giovani

Secondo una recente ricerca, le province italiane più vivibili per i giovani tra i 18 e i 35 anni sono quelle caratterizzate da vivacità economica, contratti stabili, eventi culturali e qualità della vita. In questa fascia d’età, le opportunità lavorative e il tempo libero contano più di altri parametri come la salute. La classifica premia in particolare il Nord Italia: Gorizia, Bolzano, Cuneo e Trieste si distinguono per occupazione giovanile, offerta culturale e accesso alla stabilità lavorativa.

Gorizia conquista il primo posto grazie a risultati solidi su più fronti, mentre Bolzano si distingue per avere la più bassa disoccupazione giovanile d’Italia (3,7%) e un’alta soddisfazione lavorativa. Anche Cremona, Trento, Ferrara e Forlì-Cesena si confermano territori dove i giovani trovano maggiori possibilità di costruirsi un futuro dignitoso e attivo.

Agrigento – fonte pexels – sicilianews24.it

Ignorata nella rappresentazione

In mezzo al predominio del Nord, spiccano due eccezioni importanti: Agrigento e Vibo Valentia. Pur con un tessuto economico meno sviluppato, queste province rientrano nella top 20 grazie a indici legati alla natalità, ai matrimoni e alla sicurezza stradale.

Agrigento, in particolare, dimostra come anche il Sud possa offrire condizioni positive per i giovani, ma non riesce a piazzarsi nella top 10 di questa speciale cartina, sparendo dai radar della classifica. Chissà se proprio la politica siciliana del futuro non miri a valorizzarla ancora di più, in modo tale da tornare ad essere visibile agli occhi di questa statistica.

 

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