Intimidazioni a Sferracavallo: bottiglie di benzina davanti ad alcuni esercizi commerciali
Un risveglio choc per i commercianti di Sferracavallo e Isola delle Femmine. Davanti a cinque esercizi commerciali del lungomare della borgata marinara palermitana, questa mattina sono state trovate bottiglie in plastica piene di benzina con accanto un biglietto inequivocabile: “5 mila euro”. Una richiesta di pizzo diretta, senza intermediari né tentativi di mascherare la minaccia.
A segnalare l’accaduto alla polizia sono stati gli stessi titolari dei locali: il Bar del Golfo, la trattoria Temptation, i ristoranti Il Gracale e Il Delfino, e una tabaccheria. Gli agenti del commissariato San Lorenzo, insieme alla squadra mobile e alla scientifica, sono intervenuti immediatamente, raccogliendo le denunce e repertando le bottiglie lasciate davanti agli ingressi.
Le immagini dei sistemi di videosorveglianza, già acquisite dagli investigatori, mostrerebbero alcuni giovani con il volto coperto da cappucci. Intorno all’una di notte sarebbero scesi da un’auto, posizionando le bottiglie contenenti liquido infiammabile e dandosi poi alla fuga. Un gesto plateale, che secondo gli investigatori potrebbe indicare un nuovo assetto o un riassetto delle famiglie mafiose del territorio.
Le intimidazioni ricordano da vicino quanto già emerso nelle indagini che portarono, negli anni scorsi, ai 181 arresti che hanno colpito i mandamenti mafiosi di Palermo. In quelle carte comparivano proprio gli stessi commercianti, costretti a sottostare alle richieste dei fratelli Nunzio e Domenico Serio, reggenti dei mandamenti di San Lorenzo e Tommaso Natale, che imponevano forniture di pesce e ghiaccio e somme da pagare in occasione del periodo natalizio.
Il clima di paura è stato aggravato da un secondo episodio, avvenuto appena un’ora dopo: alle 2 è divampato un incendio devastante nel rimessaggio nautico “Icon Marine Srl” a Isola delle Femmine. Le fiamme, domate dopo circa un’ora dai vigili del fuoco, hanno distrutto undici imbarcazioni. I carabinieri della compagnia di Carini indagano sulla natura dolosa del rogo, resa probabile dai primi rilievi sul posto.
Gli investigatori stanno ora valutando se i due episodi siano collegati e se, nei mesi precedenti, gli imprenditori avessero ricevuto segnali o avvicinamenti riconducibili al racket. La nuova ondata di intimidazioni avviene in un momento in cui, secondo gli inquirenti, alcune famiglie mafiose del palermitano starebbero cercando di riaffermare la propria presenza sul territorio attraverso gesti eclatanti.
Le indagini sono in corso per identificare gli autori delle minacce e per ricostruire il contesto in cui sono maturate. I commercianti, intanto, hanno denunciato senza esitazioni: un segnale importante in un territorio che da anni tenta di scrollarsi di dosso il peso del pizzo.
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