Calenda a Palermo: “In Sicilia sistema feudale, lo Stato deve intervenire”

Attacco frontale di Carlo Calenda alla politica siciliana. Durante un incontro all’Nh Hotel di Palermo, il leader di Azione ha denunciato un sistema regionale “fatto per distribuire soldi non ai cittadini ma ai parlamentari stessi”, citando come esempio il recente caso dell’Ast.

“I siciliani oggi hanno bisogno che lo Stato si occupi direttamente di loro, perché l’Assemblea regionale non lo fa”, ha affermato, parlando di “scene vergognose” legate alla gestione delle nomine. Secondo Calenda, “la Regione è ultima su tutti gli aspetti fondamentali – dalla rete fognaria al trasporto pubblico – e intanto la giunta si perde in beghe interne”.

L’ex ministro ha ricordato anche un precedente confronto con il presidente della Regione, Renato Schifani: “Non ci siamo più sentiti, ma il suo problema non era quello che dicevo, bensì che voleva parlare prima di me in scaletta”.

Calenda ha poi insistito sulla necessità di rompere un “sistema feudale che smembra la Sicilia”: “Non è vero che offendo i siciliani. Ciò che li offende è l’uso delle società pubbliche come merce di scambio per il tesseramento di Forza Italia”.

Il leader di Azione ha rivendicato la scelta del suo partito di “resistere a logiche clientelari”, pur riconoscendo la difficoltà: “In Sicilia tutti parlano di pacchetti di voti come fossero proprietà personali. Noi vogliamo che la fiducia arrivi perché i cittadini credono di avere diritto agli stessi servizi del resto d’Italia”.

Calenda ha infine bocciato il bilancio dell’autonomia speciale: “Lo statuto siciliano è fallito. Negli ultimi 80 anni i servizi sono solo peggiorati. È inaccettabile che ci siano 50 società che si occupano d’acqua e ancora non esista una rete idrica. Se la Regione non è in grado di garantire i diritti fondamentali, deve intervenire lo Stato”.

Secondo il leader di Azione, il segnale più allarmante resta l’emigrazione giovanile: “Ogni anno 40mila ragazzi lasciano la Sicilia, consapevoli che la situazione si risolve solo con interventi straordinari”.

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