
Canone Rai rivoluzione, “Da oggi pagate 6.789,40 euro”: e voi che vi lamentavate dei 90 euro
Una delle tasse meno apprezzate dagli italiani per qualcuno può diventare gravosissima. Cosa sta succedendo.
Il canone Rai è un’imposta destinata al finanziamento del servizio pubblico televisivo. La sua istituzione risale agli albori della radio, nel 1938, quando fu introdotto come “tassa di abbonamento alla radio” per sostenere l’ente precursore della Rai. Con l’avvento della televisione negli anni ’50, il canone si estese anche a questo nuovo mezzo.
Nel corso dei decenni, il concetto e l’applicazione del canone hanno subito diverse evoluzioni. Inizialmente legato al possesso di specifici apparecchi, la sua definizione si è ampliata per includere una gamma più vasta di dispositivi. L’obiettivo è rimasto invariato: garantire l’indipendenza e la qualità del servizio pubblico, finanziando la produzione di programmi di informazione, cultura e intrattenimento.
Il costo del canone Rai ha subito molteplici variazioni nel tempo. Nel corso degli anni, l’importo è stato soggetto a revisioni periodiche, influenzate da politiche economiche, esigenze di bilancio della Rai e dibattiti sull’equità dell’imposta.
Negli ultimi anni, il suo valore si è stabilizzato su una cifra che riflette il tentativo di bilanciare le necessità del servizio pubblico con la capacità contributiva dei cittadini. Sebbene il suo ammontare sia variato nel corso della storia, il canone Rai rimane un elemento costante nel panorama fiscale italiano, a supporto di una delle più grandi emittenti pubbliche d’Europa.
Il canone nella bolletta
L’evasione fiscale del canone Rai è stata per lungo tempo un problema significativo per le casse dello Stato e per il finanziamento del servizio pubblico. Prima dell’introduzione dell’addebito in bolletta, si stimava che la percentuale di evasione fosse molto elevata, con dati che indicavano un mancato introito di centinaia di milioni di euro all’anno.
Per contrastare questo fenomeno, a partire dal 2016, il canone Rai è stato inserito direttamente nella bolletta dell’energia elettrica. Questa misura ha drasticamente ridotto l’evasione, passando da percentuali che si aggiravano attorno al 30% a meno del 5%, con un aumento significativo dei contribuenti regolari e, di conseguenza, delle entrate per la Rai.
Soldi (Instagram) Sicilianews24
Il canone può superare i 6.000 euro
Il Decreto del 30 dicembre 2024, conferma per il 2025 le tariffe del canone speciale RAI per alberghi, residence, studi professionali e mense. Si applica chi detiene ricevitori radio o TV al di fuori dell’ambito familiare, con obbligo di contratto separato per sede: ogni struttura ha un canone dedicato e personale, risolubile in caso di cessazione dell’attività.
Per le strutture ricettive, le tariffe variano in base a categoria e numero di televisori: alberghi di lusso pagano fino a 6.789,40 € all’anno (o corrispondenti rate semestrali/trimestrali), mentre pensioni e uffici si fermano a 407,35 € annui (207,82 € semestrali o 108,07 € trimestrali).
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