
1 giugno 2025: introdotto il CANONE FARMACIE | “Lo pagheremo ogni volta che compriamo una medicina”: un salasso medico
Farmacia – fonte Instagram – sicilianews24.it
Una novità che potrebbe sconvolgere le abitudini di molti italiani.
Le farmacie rappresentano il principale punto di riferimento per l’acquisto di medicinali e prodotti per la salute. Sono esercizi autorizzati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e possono essere pubbliche (gestite da enti comunali) o private (di proprietà di farmacisti). Ogni farmacia deve avere un direttore responsabile, laureato in farmacia o chimica e tecnologie farmaceutiche, regolarmente iscritto all’albo professionale.
Le farmacie vendono farmaci con obbligo di prescrizione (ricetta medica) e farmaci da banco (senza obbligo di ricetta). I medicinali con ricetta, soprattutto quelli inseriti nelle categorie A e H, sono in gran parte coperti dal SSN, almeno in parte. Il cittadino presenta la ricetta elettronica e, se necessario, paga solo il ticket. I farmaci di fascia C, invece, sono a totale carico del paziente.
Oltre alla dispensazione di medicinali, molte farmacie offrono servizi aggiuntivi: misurazione della pressione, analisi del sangue, test rapidi per glicemia o colesterolo, vaccinazioni e consulenze personalizzate. In alcune regioni, le farmacie sono coinvolte anche nella prenotazione di visite specialistiche tramite il sistema CUP (Centro Unico di Prenotazione).
La presenza capillare delle farmacie, anche nei piccoli centri, garantisce un presidio sanitario diffuso sul territorio. Sono regolate da un numero massimo per abitanti, stabilito per legge, e turnano per garantire un servizio continuativo, anche nei giorni festivi e in orario notturno.
Annunciati i dazi sui farmaci importati, Italia coinvolta di riflesso
Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per rilanciare la produzione interna di medicinali e ha annunciato che entro due settimane imporrà nuovi dazi sui prodotti farmaceutici importati. Si tratta di una svolta rispetto alle scelte precedenti, che avevano escluso i farmaci dalle misure protezionistiche. Trump ha dichiarato che queste tariffe saranno “importanti” e necessarie per riportare la produzione negli Stati Uniti.
In conferenza stampa, ha ribadito la retorica sullo squilibrio commerciale, accusando altri Paesi di “derubare” gli Stati Uniti. L’amministrazione ha spiegato che i dazi fanno parte di una strategia più ampia, che include anche incentivi alla produzione domestica di principi attivi. L’Unione Europea ha reagito con preoccupazione: la presidente von der Leyen ha avvertito che i dazi faranno aumentare i costi dei farmaci e penalizzeranno i cittadini. Una sorta di Canone da pagare nelle farmacie statunitensi davvero difficile da mandare giù.
Pillole – fonte pexels – sicilianews24.it
L’industria farmaceutica italiana rischia un duro contraccolpo economico
Bruxelles ha contestato formalmente l’indagine americana sui farmaci, temendo effetti negativi sulla disponibilità e sui costi dei medicinali, soprattutto quelli critici. In Italia, Farmindustria ha lanciato l’allarme: secondo il presidente Marcello Cattani, le nuove tariffe rappresentano un rischio serio per la competitività delle aziende italiane.
L’export farmaceutico italiano verso gli Stati Uniti vale oltre 10 miliardi di dollari l’anno. Un dazio del 25% implicherebbe un aggravio di 2,5 miliardi di dollari, con pesanti ripercussioni economiche per le imprese italiane e possibili ricadute anche sui consumatori americani.
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