Ultim’ora, “In pensione non ci andate prima dei 70 anni”: passato il ‘decreto’ nazionale | Sarete già nonni quando ci andrete
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Ultim’ora, “In pensione non ci andate prima dei 70 anni”: passato il ‘decreto’ nazionale | Sarete già nonni quando ci andrete

Si va sempre più tardi in pensione e sarà sempre peggio col trascorrere degli anni, qualcuno non ci andrà per nulla. 

Il sistema pensionistico italiano si basa principalmente sul principio della ripartizione. Questo significa che i contributi versati dai lavoratori attuali vengono immediatamente utilizzati per pagare le pensioni dei lavoratori già in quiescenza. Non si tratta, quindi, di un sistema in cui ogni lavoratore accantona i propri contributi per riceverli in futuro, ma di un patto intergenerazionale.

Negli anni, il sistema ha subito profonde riforme per garantirne la sostenibilità, soprattutto a causa dell’aumento della speranza di vita e del calo delle nascite. Le riforme più significative, come la Fornero (2011), hanno progressivamente spostato il calcolo delle pensioni da un sistema “retributivo” a uno “contributivo” (basato sui contributi effettivamente versati durante l’intera carriera).

Parallelamente, l’età pensionabile è aumentata in maniera significativa nel tempo. Negli anni ’60 e ’70, era possibile andare in pensione molto prima, anche con pochi anni di contributi, con età che potevano essere di 55 anni per le donne e 60 per gli uomini.

Con le riforme successive, l’età è stata gradualmente innalzata. Ad esempio, con la Riforma Fornero, l’età per la pensione di vecchiaia è stata unificata per uomini e donne, arrivando progressivamente a 67 anni, e legata all’aspettativa di vita, con adeguamenti biennali.

Quota 100 e non solo

“Quota 100” è stata una misura pensionistica sperimentale rimasta in vigore dal 2019 al 2021. Permetteva ai lavoratori di andare in pensione anticipatamente se la somma della loro età anagrafica e degli anni di contributi raggiungeva almeno 100. I requisiti minimi fissati erano un’età anagrafica di 62 anni e un’anzianità contributiva di 38 anni.

Questa formula è stata pensata per offrire una maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, in alternativa ai requisiti più stringenti della Legge Fornero. L’età pensionabile consigliata da Quota 100 era con un minimo di 62 anni. Sebbene non fosse una raccomandazione, era l’età minima che sbloccava l’accesso a questa specifica forma di pensionamento anticipato, pur con le relative “finestre” di attesa per la decorrenza della pensione.

Pensione (Pixabay) Sicilianews24

Soglia per la pensione: 70 anni

Negli ultimi anni l’Europa ha assistito a un progressivo innalzamento dell’età legale di pensionamento, spinto dall’aumento dell’aspettativa di vita. La Danimarca, in particolare, ha approvato una riforma che dal 2040 porterà l’età pensionabile da 67 a 70 anni per chi è nato dopo il 31 dicembre 1970, rendendola la più alta del continente.

In Italia si distinguono due soglie: la pensione legale, oggi fissata a 67 anni (con almeno 20 anni di contributi), e la pensione anticipata, più bassa ma con decurtazioni sull’assegno. Manca un’età massima obbligatoria di ritiro, anche se la Pubblica Amministrazione può imporre limiti tra i 70 e i 72 anni. Tendenza comune è regolare automaticamente l’età di pensionamento in funzione dell’aspettativa di vita.

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