
Ultim’ora, fallita l’azienda n.1 della Sicilia: ha dato da mangiare a centinaia di persone per anni
Tribunale sentenza (Pexels) Sicilianews24
Brutte notizie per decine di famiglie siciliane a causa della chiusura della storica azienda. Che cosa è successo.
Da oltre quindici anni, l’Italia sta affrontando una prolungata crisi economica, un periodo difficile ulteriormente aggravato dalla pandemia di Covid-19. Questa situazione ha portato alla chiusura di numerose imprese, mentre molte altre faticano a sopravvivere.
Le statistiche sui fallimenti e sulle cessazioni di attività confermano la fragilità del tessuto imprenditoriale. Sebbene il numero di fallimenti sia sceso a un minimo storico qualche anno fa, anche grazie a misure di sostegno, le chiusure totali continuano a essere molto elevate.
Solo nel 2024, si sono registrate 357.284 chiusure aziendali, con un aumento del 5,2% rispetto all’anno precedente. Tra il 2011 e il periodo attuale, fatta eccezione per la parentesi della Pandemia da COVID 19, la media trimestrale di fallimenti è stata di circa 2.800 imprese, con i settori dei servizi, dell’industria e delle costruzioni tra i più colpiti.
Questa “moria” di imprese ha pesanti ripercussioni sull’occupazione e sulla capacità produttiva del Paese. Le continue chiusure evidenziano la necessità di interventi strutturali e di politiche di supporto più efficaci per rafforzare la resilienza dell’economia italiana e favorire una ripresa duratura.
L’amministrazione giudiziaria
Un’azienda viene posta in amministrazione giudiziaria quando il Tribunale rileva forti indizi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata. Non è un fallimento, ma una misura di prevenzione volta a liberare l’impresa da condizionamenti illeciti e a riportare la gestione entro i confini della legalità.
In questa fase, un amministratore giudiziario nominato dal giudice assume il controllo dell’azienda, affiancando o sostituendo il management esistente. La sua missione è duplice: garantire che l’attività si svolga rispettando le leggi e, contemporaneamente, tutelare l’interesse sociale dell’azienda e salvaguardare i posti di lavoro.
Tribunale (Instagram) Sicilianews24
Caos al Tribunale di Gela
Pochi mesi fa una vivace protesta ha avuto luogo a Gela, davanti al tribunale, in seguito al fallimento di Sital Impianti. Una decina di manifestanti, alcuni identificati, hanno usato toni accesi, chiedendo un confronto diretto con i magistrati coinvolti e arrivando a minacciare “rappresaglie”, creando una situazione di forte tensione all’esterno del tribunale.
La gravità delle minacce ha spinto il prefetto a convocare un comitato per stabilire misure di protezione per i tre magistrati coinvolti nella vicenda. Sital Impianti era stata precedentemente posta in amministrazione giudiziaria ed era sotto indagine per presunte sovrafatturazioni e un’evasione fiscale di oltre tre milioni di euro che hanno portato alla chiusura dell’impresa e alla rabbia degli ex lavoratori.
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