UFFICIALE: mazzata per chi vive in affitto | Ecco la nuova tassa Meloni: obbligatoria per tutti gli inquilini già da maggio
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UFFICIALE: mazzata per chi vive in affitto | Ecco la nuova tassa Meloni: obbligatoria per tutti gli inquilini già da maggio

Giorgia Meloni – fonte Instagram – sicilianews24.it

Questa novità potrebbe cambiare la situazione del sistema degli affitti in Italia.

Gli affitti si regolano principalmente attraverso contratti scritti tra proprietario (locatore) e inquilino (conduttore). Esistono diverse tipologie contrattuali, ma le più comuni sono il contratto a canone libero (4+4 anni) e quello a canone concordato (3+2 anni), che prevede vantaggi fiscali se il canone rispetta i limiti stabiliti dagli accordi locali.

Il contratto deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla firma. La registrazione comporta il pagamento di un’imposta, a meno che le parti non optino per la “cedolare secca”, un regime fiscale alternativo che prevede un’imposta sostitutiva, solitamente più conveniente per il locatore.

L’inquilino ha diritto al rinnovo automatico del contratto, salvo disdetta con motivazioni valide, e può detrarre parte dell’affitto nella dichiarazione dei redditi, in certi casi. Il deposito cauzionale, richiesto alla firma, copre eventuali danni e non può superare tre mensilità.

I canoni variano molto tra città e zone, con Milano, Roma e Firenze tra le più costose. È importante leggere con attenzione tutte le clausole e, se possibile, farsi assistere da un esperto o rivolgersi a un’associazione di tutela dei consumatori o degli inquilini.

Aumento degli affitti nelle città universitarie

Dal 2021 al 2025, uno studio di Immobiliare.it ha registrato un forte aumento degli affitti per le stanze singole, con un picco nelle città universitarie che superano i 40mila iscritti. Questi centri attraggono ogni anno migliaia di studenti fuori sede, creando una domanda abitativa parallela a quella degli appartamenti, ma con dinamiche di prezzo ancora più volatili. Il mercato delle stanze è quindi diventato un settore autonomo, con valori spesso fuori portata per chi studia.

Le città con grandi atenei sono le più colpite, a causa di una crescita della popolazione non accompagnata da un adeguato sviluppo urbano. La scarsità di alloggi accessibili penalizza soprattutto gli studenti, che raramente lavorano durante gli studi: solo il 17% contro il 66% in Germania e il 26% in Francia. La mancanza di un piano per l’housing studentesco sta aggravando il problema.

Casa – fonte pexels – sicilianews24.it

Le città più costose (e quelle più economiche)

La classifica delle città con i canoni più alti riflette le consuete tendenze del mercato immobiliare italiano: Milano è la più cara con una media di 714 euro al mese per una stanza, seguita da Bologna (651 €), Firenze (618 €) e Roma (577 €). Le prime dieci sono tutte al Nord, eccetto Roma e Firenze.

Al contrario, le città più economiche si trovano in Sicilia: Palermo, Messina e Catania restano sotto i 280 euro mensili. Fanno eccezione, al Nord, Pavia (367 €), Parma (366 €) e Udine (318 €).

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