
Siracusa, le barche siciliane si uniscono alla Global Sumud Flotilla diretta a Gaza
Sono approdate al porto di Siracusa, dopo uno scalo ad Augusta, le 17 imbarcazioni siciliane che prenderanno parte alla Global Sumud Flotilla, la carovana navale internazionale diretta verso la Striscia di Gaza. Le barche, tra applausi e bandiere palestinesi, sono state accolte da manifestanti e cittadini che hanno scandito slogan come “Free Palestine”, “Fermiamo Israele” e “No genocidio”.
Dopo l’arrivo alla Marina di Siracusa, gli equipaggi torneranno ad Augusta, da dove domani all’alba inizieranno la traversata. L’obiettivo è unirsi alle oltre 55 imbarcazioni che compongono la Flotilla, con un totale previsto di circa 600-700 partecipanti.
Racconti da Tunisi: paura e intimidazioni
Maria Elena Delia, portavoce nazionale del Global Movement to Gaza e membro del comitato direttivo della Flotilla, ha ricordato gli episodi accaduti a Tunisi nelle notti del 10 e 11 settembre:
«Su una delle barche, la Andala, quando è arrivato il primo drone c’erano soltanto sei persone a bordo e si è sviluppato un incendio a prua. Anche la seconda notte, sulla Alma, l’equipaggio si è spaventato molto. Non sappiamo l’origine di quegli episodi, ma li abbiamo vissuti come un’intimidazione».
La Flotilla si ricongiungerà nelle prossime ore con sei barche greche e con quelle attualmente attraccate a Tunisi: «Speriamo – ha aggiunto Delia – di riuscire a partire senza inconvenienti, senza droni o attacchi».
La presenza istituzionale e religiosa
A bordo della prima barca arrivata a Siracusa, la Morgana, era presente il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti: «Sono qui come cittadino, con una responsabilità istituzionale. Questa non è un’azione politica, ma un atto di cittadinanza a difesa dei diritti e delle libertà. Abbiamo raccolto materiali utili per donne e bambini, perché gli aiuti a Gaza non vengono distribuiti correttamente».
Ad accogliere le imbarcazioni anche il presidente dell’Ucoii, Yassine Lafram, insieme al vicepresidente Kheit Abdelhafid, imam della moschea di Catania. «Abbiamo deciso di agire. Non più parole, ma azioni di fronte alla carneficina di Gaza – ha detto Lafram –. Partiamo come civili, con una missione umanitaria, per rompere l’assedio e portare aiuti. La comunità islamica è compatta: reagiamo con la speranza della nostra Flotilla».
Emergency in partenza
Tra le navi italiane è attesa anche la Life Support di Emergency, che sarà l’ultima a salpare. La nave di ricerca e soccorso dell’Ong fondata da Gino Strada avrà il compito di osservatrice e fornirà supporto medico e logistico alle altre imbarcazioni.
Con il mare come via di resistenza e solidarietà, la Global Sumud Flotilla punta a rompere simbolicamente l’assedio di Gaza, portando con sé aiuti umanitari e un messaggio di pace.
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