Sicilia, PIL +1,1% nel 2025: export in calo ma consumi delle famiglie in aumento
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Sicilia, PIL +1,1% nel 2025: export in calo ma consumi delle famiglie in aumento

L’economia siciliana continua a crescere, seppure con un ritmo più contenuto rispetto al 2024. Secondo l’aggiornamento congiunturale sull’economia regionale pubblicato dalla Banca d’Italia, nel primo semestre del 2025 il PIL della Sicilia è cresciuto dell’1,1% su base annua, un valore superiore alla media nazionale e del Mezzogiorno.

Export in calo, ma cresce la diversificazione

Le esportazioni di merci siciliane registrano una flessione dell’11,2% a prezzi correnti, un calo più accentuato rispetto al resto del Mezzogiorno (-2,8%) e in controtendenza con il dato nazionale (+2,1%). A pesare è il forte ridimensionamento del settore petrolifero (-28,1%), che rappresenta ormai meno della metà dell’export regionale.
In controtendenza, le esportazioni non petrolifere segnano un aumento del 15,2%, trainate da elettronica, cantieristica navale e agroalimentare. Soffrono invece chimica e farmaceutica.

Le vendite verso gli Stati Uniti sono diminuite di oltre il 50%, soprattutto per prodotti petroliferi e apparecchi elettrici, mentre crescono agroalimentare e farmaceutico. Secondo il sondaggio Sondtel, circa metà delle imprese esportatrici verso gli USA si attende ulteriori riduzioni a fine anno, anche se il 60% prevede di compensarle con altri mercati.

Mercato del lavoro in espansione, ma rallenta

Il mercato del lavoro continua a migliorare: nel primo semestre 2025 gli occupati crescono del 2,9% rispetto al 2024. Il tasso di occupazione (15-64 anni) sale al 47,3%, mentre la disoccupazione scende al 13,7%, pur restando più del doppio della media nazionale.
A trainare la crescita sono soprattutto gli autonomi e gli uomini, mentre la crescita dei dipendenti rallenta. L’INPS segnala 68mila assunzioni nette nel semestre, con un aumento dei contratti a tempo indeterminato.

Diminuiscono anche gli strumenti di sostegno: le ore di CIG e fondi di solidarietà calano del 24%, mentre le domande di NASpI scendono del 4,7%.

Imprese e settori produttivi

Tra le imprese industriali, prevalgono quelle con fatturato in aumento, soprattutto tra le aziende con oltre 50 addetti. Le attese per i prossimi mesi restano positive: oltre il 60% prevede stabilità e il 30% crescita delle vendite.
Nel terziario il saldo resta positivo ma inferiore al 2024, segno di un lieve rallentamento.

Redditi e consumi delle famiglie in ripresa

Buone notizie sul fronte delle famiglie: nel 2025 il reddito disponibile reale cresce del 2,1%, più del doppio della media nazionale (+1,0%). L’inflazione rimane contenuta (+1,0% a settembre, contro l’1,6% in Italia), grazie soprattutto alla riduzione dei costi per abitazione, acqua, elettricità e combustibili.

La spesa per consumi aumenta dell’1,1% in termini reali, superando la media nazionale (+0,7%). In ripresa anche il credito alle famiglie (+2,5%): i mutui per abitazioni crescono dell’1,4% e il credito al consumo di quasi il 5%.

Le nuove erogazioni di mutui superano 1 miliardo di euro nel semestre, con un aumento di circa un terzo rispetto al 2024. I tassi fissi restano più vantaggiosi (TAEG medio 3,5%) e sostengono la fiducia delle famiglie insieme alla tenuta dell’occupazione.

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