L’IDF spara in aria a Jenin durante una visita di diplomatici, “Zona non autorizzata”
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L’IDF spara in aria a Jenin durante una visita di diplomatici, “Zona non autorizzata”

L‘esercito israeliano ha ammesso di aver sparato in aria durante la visita di una delegazione nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, perché il gruppo ha deviato dal percorso concordato. Su X le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno scritto: “Questa mattina ha avuto luogo l’ingresso coordinato di una delegazione diplomatica a Jenin. Durante il coordinamento dell’ingresso, ai membri della delegazione è stato assegnato un percorso approvato da seguire, data la loro presenza in una zona di combattimento attivo”.

Durante l’ingresso, hanno aggiunto le Idf, “nonostante il percorso concordato in anticipo, la delegazione ha deviato dal percorso ed è arrivata in una zona in cui era vietato sostare”. A quel punto, “i militari presenti sul posto, sapendo che non era prevista alcuna delegazione diplomatica nelle vicinanze, hanno sparato in aria e non contro la delegazione per tenere i sospettati lontani dalla zona”. Una volta capito che “si trattava di una delegazione diplomatica, il comandante della Divisione Cisgiordania ha indagato immediatamente sull’accaduto. Inoltre, il capo dell’amministrazione civile, ha incontrato i rappresentanti dei Paesi e li ha aggiornati sui risultati dell’indagine iniziale condotta”, concludono le Idf.

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa, la delegazione era composta da diplomatici di Egitto, Giordania, Marocco, Unione Europea, Portogallo, Cina, Austria, Brasile, Bulgaria, Turchia, Spagna, Lituania, Polonia, Russia, Giappone, Romania, Messico, Canada, India, Cile, Francia, Sri Lanka e Regno Unito. Il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese ha pubblicato un video su X in cui decine di persone di trovano vicino a un posto di blocco delle Idf, che hanno sparato dall’interno del campo profughi.

Il ministero degli Esteri palestinese “ha condannato, con la massima fermezza, l’atroce crimine commesso dalle forze di occupazione israeliane, che hanno deliberatamente preso di mira con armi da fuoco una delegazione diplomatica accreditata presso lo Stato di Palestina durante una visita sul campo nel governatorato di Jenin. La delegazione stava svolgendo una missione ufficiale per osservare e valutare la situazione umanitaria e documentare le continue violazioni perpetrate dalle forze di occupazione contro il popolo palestinese”, si legge in una nota.

Il 21 gennaio scorso le Idf hanno lanciato l’operazione Muro di ferro a Jenin, roccaforte della Jihad islamica palestinese. Nella città della Cisgiordania si trova un campo profughi dove risiedono oltre 20mila sfollati e discendenti dell’esodo dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948.

“Ho appena parlato con Alessandro Tutino, il vice console d’Italia a Gerusalemme, che sta bene e che era fra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin. Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente l’accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”. Lo ha scritto su X il ministro
degli Esteri Antonio Tajani.

– foto IPA Agency –

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