La piccola Ayeda è arrivata a Palermo: l’Italia apre un corridoio umanitario per salvarla
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La piccola Ayeda è arrivata a Palermo: l’Italia apre un corridoio umanitario per salvarla

La notizia è stata accolta con gioia e commozione. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha annunciato con un post su Facebook l’arrivo a Palermo della piccola Ayeda, una bambina afghana di appena due anni affetta da una grave malattia rara. «Ce l’abbiamo fatta. La piccola Ayeda dall’Afghanistan all’Ismett di Palermo. Un grandissimo lavoro di squadra», ha scritto, condividendo l’immagine dell’aereo Turkish Airlines che ha portato la bimba in Sicilia.

Una storia di dolore e speranza

Ayeda è una profuga afghana rifugiata con la sua famiglia in Iran. La bambina soffre di colestasi intraepatica familiare progressiva (Pfic), una malattia genetica rara e potenzialmente letale che compromette gravemente le funzionalità del fegato. Fin dalla nascita convive con sintomi devastanti: prurito incessante, ittero, progressiva insufficienza epatica. Negli ultimi mesi le sue condizioni si erano aggravate al punto da rendere urgente un trapianto.

La vicenda era stata segnalata dall’agenzia Dire, che aveva raccolto anche la testimonianza della madre di Ayeda. Diverse associazioni si erano mobilitate, chiedendo l’apertura di un corridoio umanitario. La richiesta era stata formalizzata attraverso una petizione su Change.org, che aveva sfiorato le 15mila firme in pochi giorni, attirando l’attenzione delle istituzioni italiane e dei media.

L’appello a Tajani

L’appello era rivolto in particolare al ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, al quale veniva chiesto di attivarsi per consentire il trasferimento in Italia. La famiglia, infatti, rischiava l’espulsione dall’Iran, che a marzo aveva deciso di non rinnovare i permessi di soggiorno ai profughi provenienti dall’Afghanistan. Una situazione drammatica che avrebbe potuto compromettere ulteriormente la possibilità di cure per la piccola.

L’arrivo a Palermo e le cure all’Ismett

Grazie all’intervento delle istituzioni e alla rete di solidarietà, Ayeda è atterrata a Palermo, dove sarà seguita dall’Ismett, centro di eccellenza per trapianti e malattie epatiche. L’équipe medica del centro si occuperà di valutare le condizioni cliniche della bambina e di pianificare il trapianto di fegato, unica strada per garantirle una possibilità di sopravvivenza.

Il salvataggio di Ayeda dimostra la forza della collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini. Senza la mobilitazione popolare e la pressione esercitata dalla società civile, probabilmente la bambina non avrebbe avuto la possibilità di raggiungere Palermo. L’impegno del governo regionale, di quello nazionale e dell’Anci si è rivelato determinante per superare ostacoli burocratici e logistici.

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