Italiani l’IMU non lo pagate più: attivata la primissima maxi esenzione della storia | Iniziate a mettere da parte un bel gruzzoletto così
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Italiani l’IMU non lo pagate più: attivata la primissima maxi esenzione della storia | Iniziate a mettere da parte un bel gruzzoletto così

Bonus IMU 2025 per immobili in comodato, come funziona e chi può richiederlo: una misura di sostegno per le famiglie

Anche per il 2025 i proprietari di immobili concessi in comodato d’uso a parenti in linea retta possono usufruire del cosiddetto bonus IMU. Si tratta di una misura che dimezza l’aliquota dell’Imposta Municipale Unica, nata con la Legge di Bilancio 2020 e ancora valida. L’agevolazione è pensata per favorire la solidarietà familiare, in particolare nei casi in cui genitori o figli scelgano di mettere a disposizione un’abitazione per i propri cari.

Il bonus IMU consiste in una riduzione del 50% dell’imposta dovuta sul possesso di un’abitazione concessa in comodato gratuito a un parente diretto. Con parente in linea retta si intende chi discende o ascende direttamente, quindi genitori e figli. Questa riduzione fiscale rappresenta un risparmio significativo, soprattutto per chi sostiene già spese rilevanti legate alla gestione degli immobili. L’agevolazione non riguarda però tutte le abitazioni, ma solo quelle che rispettano precisi requisiti normativi e catastali.

La normativa stabilisce che il bonus è valido soltanto per gli immobili concessi in comodato d’uso ai parenti di primo grado, a patto che questi ultimi li utilizzino come abitazione principale. Restano escluse dall’agevolazione le abitazioni di lusso, ossia quelle appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Inoltre, il proprietario che concede la casa in comodato deve avere la residenza nello stesso Comune in cui si trova l’immobile, così da garantire un legame concreto con il territorio.

Un elemento fondamentale per accedere allo sconto IMU è la registrazione del contratto di comodato presso l’Agenzia delle Entrate. Non è sufficiente un accordo verbale: la legge richiede un documento scritto e registrato entro 30 giorni dalla stipula. Il proprietario può possedere solo l’abitazione data in comodato e, in aggiunta, la propria abitazione principale, purché quest’ultima non rientri tra le categorie di pregio. In questo modo il beneficio resta circoscritto a situazioni che evidenziano un reale bisogno abitativo familiare.

Il comodato d’uso gratuito spiegato

Il contratto di comodato è un istituto giuridico che permette di consegnare un bene, mobile o immobile, affinché il comodatario se ne serva per un periodo stabilito, con l’obbligo di restituirlo. È un contratto per sua natura gratuito, ma per renderlo valido ai fini dell’agevolazione IMU deve essere redatto in forma scritta e registrato. Questo requisito garantisce trasparenza e tutela sia per il proprietario sia per chi utilizza l’immobile.

La legge prevede anche alcune situazioni particolari. Ad esempio, nel caso di decesso del comodatario, l’agevolazione si applica se l’abitazione resta adibita a residenza principale del coniuge superstite con figli minori. Questa previsione consente di evitare che la morte di una delle parti possa comportare la perdita del beneficio fiscale, tutelando in particolare i nuclei familiari più fragili.

Pagamento IMU (studiodelucca) -f onte pexels – Sicilianews24.it

Come ottenere il bonus dal Comune

Una volta registrato il contratto, il proprietario deve presentare al Comune la documentazione richiesta, comprensiva dei dati catastali e del contratto stesso. Sarà poi l’ente locale a verificare la sussistenza dei requisiti e ad applicare la riduzione del 50% sulla base imponibile. Ogni Comune può stabilire modalità e termini per la presentazione delle istanze, quindi è importante informarsi presso gli uffici competenti o consultare il regolamento comunale.

Il bonus IMU per gli immobili in comodato rappresenta un aiuto concreto per le famiglie e per i proprietari che scelgono di mettere a disposizione le proprie abitazioni. La conferma dell’agevolazione anche per il 2025 consente a migliaia di contribuenti di pianificare con maggiore serenità le spese fiscali. Si tratta di una misura che unisce la logica del risparmio a quella della solidarietà familiare, rafforzando un meccanismo già collaudato e apprezzato negli anni passati.

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