I medici specialisti convenzionati insorgono: pronta la protesta
L’Assemblea Generale delle sigle sindacali maggiormente rappresentative delle strutture ambulatoriali della medicina specialistica territoriale accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale ha deliberato la mobilitazione della categoria, definendo l’organizzazione della manifestazione che si terrà mercoledì 26 novembre davanti a Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione Siciliana.
Si è volta all’Hotel Astoria Palace di Palermo l’Assemblea Generale delle sigle sindacali maggiormente rappresentative delle strutture ambulatoriali della medicina specialistica territoriale accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, che avevano già preannunciato lo stato di agitazione e la grave crisi della categoria.
L’assemblea ha deliberato la mobilitazione della categoria, definendo l’organizzazione della manifestazione che si terrà mercoledì 26 novembre davanti a Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione Siciliana. Durante la protesta saranno operativi due camper simbolo della battaglia per il diritto alla salute: uno davanti all’Assemblea Regionale Siciliana, uno davanti all’Assessorato Regionale alla Salute.
Una sanità al collasso, ostaggio di un sistema da cambiare subito
La sanità siciliana è oggi travolta da una crisi economica, organizzativa, politica e sociale, che ne ha compromesso la capacità di garantire cure ai cittadini.
Il piano di rientro va chius osubito
La Sicilia è intrappolata da troppi anni nel Piano di Rientro, un vincolo che ha prodotto: tetti di spesa irrealistici e inadeguati ai bisogni reali dei cittadini; programmazione sanitaria impossibile, perché ogni investimento, ogni progetto e ogni innovazione vengono bloccati o bocciati; budget assegnati fuori tempo, a volte a fine esercizio o addirittura l’anno successivo; n sistema che punisce chi produce salute, premia l’inerzia e impedisce ogni possibilità di rilancio.
Il Piano di Rientro non ha salvato la sanità siciliana. L’ha soffocata. È diventato la principale causa del collasso del sistema. Vogliamo che la Sicilia esca dal piano di rientro, con urgenza. Non ci fermeremo finché questo non avverrà.
Una crisi anche politica che sta bloccando tutto
A una cornice già drammatica, si aggiunge un quadro politico regionale che: ha generato paralisi decisionale, ha bloccato i settori tecnico-amministrativi dell’Assessorato alla Salute, non ha prodotto una visione strategica su liste d’attesa, fabbisogni reali, investimenti, rete territoriale e innovazione.
Il risultato è una sanità senza governance, senza programmazione, senza scelte strutturali, mentre cittadini, medici, operatori e strutture accreditate vengono lasciati soli a fronteggiare l’emergenza.
I cittadini sono le vittime di questo immobilismo
Mentre il sistema resta bloccato: gli ospedali esplodono, i tempi di attesa diventano infiniti, le famiglie rinunciano alle cure, la medicina territoriale accreditata, che eroga oltre il 70% delle prestazioni specialistiche, viene strangolata da vincoli assurdi.
La nostra è una battaglia per i cittadini, non per noi soltanto
Non stiamo difendendo interessi di categoria. Stiamo difendendo: – il diritto alle cure, la sopravvivenza della medicina specialistica territoriale, un modello di sanità pubblica che rischia di scomparire, la dignità della Sicilia, che non merita una sanità di serie B.
Lanciare un messaggio chiaro alla Regione: basta alibi, basta rinvii.
Vogliamo l’uscita immediata dal Piano di Rientro.
Vogliamo sbloccare investimenti, assunzioni, tecnologie, progetti, programmazione.
Vogliamo restituire ai cittadini siciliani la sanità che meritano.
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