Fallita storica banca, risparmiatori rimasti senza un misero centesimo | Famiglie distrutte per questo
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Fallita storica banca, risparmiatori rimasti senza un misero centesimo | Famiglie distrutte per questo

Tribunale sentenza (Pexels) Sicilianews24

Momento difficile a livello finanziario globale, arrivano brutte notizie per alcuni risparmiatori. Che cosa è successo. 

Una banca fallisce quando non riesce più a restituire i soldi ai suoi clienti. Questo può accadere a causa di prestiti non rimborsati, investimenti sbagliati o frodi, che la lasciano senza la liquidità necessaria per operare.

Il fallimento inizia con una crisi di liquidità. Se la banca non riesce a gestirla, interviene un’autorità di controllo come la Banca d’Italia, che prende provvedimenti per gestire la crisi e il successivo fallimento.

A protezione dei risparmiatori, esiste il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Questo strumento garantisce i soldi dei clienti fino a 100.000 euro. In caso di fallimento, il FITD rimborsa i correntisti entro pochi giorni.

Se un cliente ha più di 100.000 euro, la parte in eccesso diventa un credito verso la banca fallita. Il suo recupero dipende dalla vendita degli asset dell’istituto. A volte, si ricorre alla “risoluzione” per coprire le perdite.

Tanti Istituti hanno detto addio

Le difficoltà che hanno interessato le grandi banche negli ultimi anni sono state significative, con un forte impatto sia a livello globale che nazionale. Un esempio emblematico è il fallimento della Silicon Valley Bank nel marzo 2023. Specializzata nel settore tecnologico, la banca ha ceduto a una “corsa agli sportelli” innescata dalla svalutazione dei suoi investimenti a lungo termine a seguito dell’aumento dei tassi d’interesse, dimostrando come anche istituti apparentemente solidi possano essere vulnerabili.

In Italia, il sistema bancario ha dovuto affrontare diverse crisi negli anni, che hanno coinvolto anche istituti di rilievo, seppur non paragonabili per dimensioni a quelli globali. Esempi recenti includono le vicende di banche popolari e casse di risparmio risolte tra il 2015 e il 2017. Questi episodi hanno messo in luce i rischi legati a gestioni inappropriate e a crediti deteriorati, portando a interventi straordinari da parte delle autorità di vigilanza per evitare il collasso e tutelare la stabilità del sistema finanziario.

Banca (Pixabay) Sicilianews24

Brutte notizie per molti risparmiatori

Come riporta “Circuitolavoro”, il fallimento di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca ha segnato un incubo per oltre 41.000 risparmiatori del Nord Italia. Nonostante un credito complessivo di 2,4 miliardi di euro, le risorse sono state quasi interamente assorbite da Intesa Sanpaolo e dallo Stato, che vantavano crediti per oltre 12 miliardi.

Solo chi ha aderito al Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) tra il 2019 e il 2020 ha avuto la possibilità di recuperare una parte del capitale, fino a un massimo del 40%. Per tutti gli altri piccoli azionisti, purtroppo, non esistono margini di recupero. Le casse delle banche in liquidazione sono vuote, lasciando migliaia di famiglie senza alcuna prospettiva di risarcimento.

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