Cuffaro rassegna le dimissioni da segretario nazionale della DC
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Cuffaro rassegna le dimissioni da segretario nazionale della DC

“Questa mattina ho rassegnato, nelle mani del Presidente del Partito, Renato Grassi e del Segretario Organizzativo Nazionale, Pippo Enea, le mie dimissioni da Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana.

Ringrazio tutti coloro che in questi anni hanno condiviso con me un percorso di impegno e di servizio al Partito.

Il Presidente ha convocato per il 20 novembre il Consiglio Nazionale della DC, che sarà chiamato a esaminare e ad accettare le mie dimissioni irrevocabili e a definire le successive decisioni organizzative”.  Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC.

La decisione arrica a seguito della richiesta degli arresti domiciliari per l’ex Presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, il deputato di Noi moderati, Saverio Romano, e altre 16 persone fa parte della Procura di Palermo, nell’ambito di un’inchiesta su appalti pilotati.

Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. I carabinieri del Ros hanno notificato a tutti l’invito a comparire davanti al gip per l’interrogatorio preventivo. Coinvolti anche diversi funzionari pubblici.

La prossima settimana il giudice per le indagini preliminari Carmen Salustro sentirà i 18 indagati dell’inchiesta sugli appalti truccati. Le udienze si terranno in tre giornate: lunedì 11 novembre alle 9:30 compariranno Ferdinando Aiello, Marco Dammone, Mauro Marchese, Paolo Bordonaro, Giuseppa Di Mauro, Paolo Emilio Russo, Vito Fazzino e Sergio Mazzola. Mercoledì 13 novembre alle 10 sarà la volta di Alessandro Maria Caltagirone, Roberto Colletti, Antonio Iacono, Giovanni Giuseppe Tomasino e Alessandro Vetro. Giovedì 14 novembre alle 9:30 davanti al gip compariranno Antonio Abbonato, Salvatore Cuffaro, Carmelo Pace, Vito Raso e Saverio Romano.

Tra gli indagati figurano anche due figure di primo piano legate all’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo: Roberto Colletti, 66 anni, ex direttore generale, e Antonio Iacono, direttore del Trauma Center e coordinatore scientifico della commissione regionale per la rete del politrauma. Secondo l’accusa, i due avrebbero turbato un concorso pubblico per 15 posti da operatore socio-sanitario, manipolando le prove d’esame.

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