Caporalato a Messina, due arresti ai domiciliari e sequestri per 350mila euro
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Caporalato a Messina, due arresti ai domiciliari e sequestri per 350mila euro

La Guardia di Finanza di Messina ha eseguito, nelle prime ore di questa mattina, un’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto nei confronti di due imprenditori barcellonesi, ritenuti responsabili del reato di sfruttamento del lavoro (caporalato).

L’indagine, condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Barcellona Pozzo di Gotto su delega della locale Procura della Repubblica, ha fatto emergere un quadro di gravi e sistematiche violazioni alla normativa sul lavoro, ai danni di nove dipendenti impiegati presso stazioni di servizio per la distribuzione di carburante.

Secondo quanto accertato dalle Fiamme Gialle, gli imprenditori imponevano ai lavoratori turni di otto ore, mentre nelle buste paga risultavano solo 6 ore e 40 minuti. Non venivano corrisposte – o venivano pagate solo in parte – le maggiorazioni per il lavoro straordinario, notturno e festivo, né le indennità relative a tredicesima e quattordicesima mensilità. In alcuni casi, dopo aver erogato tali somme, i datori di lavoro pretendevano la restituzione in contanti.

Le indagini sono partite grazie alla denuncia di un operaio che, dopo essere stato vittima di vessazioni e licenziato, ha deciso di rivolgersi alla Guardia di Finanza per raccontare le condizioni di sfruttamento cui lui e i colleghi erano sottoposti. Le successive verifiche hanno confermato una situazione di forte disagio e bisogno economico dei lavoratori, costretti ad accettare condizioni inique per mancanza di alternative occupazionali.

Gli imprenditori, inoltre, minacciavano continuamente i dipendenti di licenziamento e li invitavano a dimettersi volontariamente se non si dimostravano “collaborativi”, mantenendo così un clima di sottomissione e paura.

Alla luce degli elementi raccolti, il G.I.P., accogliendo le richieste della Procura diretta dal dott. Giuseppe Verzera, ha disposto gli arresti domiciliari per entrambi gli imprenditori e il sequestro preventivo di oltre 352 mila euro sui conti correnti della società, somma ritenuta profitto dell’attività illecita.

L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza e della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto nella tutela dei diritti dei lavoratori e nel contrasto ai fenomeni di caporalato, che sempre più spesso travalicano i confini del settore agricolo per interessare anche il commercio e i servizi.

Si precisa che, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza, le misure adottate sono ancora soggette a eventuali impugnazioni e i procedimenti successivi potranno anche concludersi con l’esclusione di qualsiasi responsabilità penale.

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