Attenzione, “Il pesce più amato dai siciliani provoca tumori e danni al fegato”: lo amate ma dovete smettere in questo momento di mangiarlo
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Attenzione, “Il pesce più amato dai siciliani provoca tumori e danni al fegato”: lo amate ma dovete smettere in questo momento di mangiarlo

Banco del pesce – fonte_Canva – sicilianews24.it

È il pesce più amato dai siciliani ma può provocare tumori e danni al fegato, lo amano tutti ma devono smettere di mangiarlo. 

Una nuova allerta alimentare, quello che sta preoccupando buona parte della nostra Italia, con particolare riferimento alla regione Sicilia. Recenti analisi effettuate da enti sanitari ambientali, avrebbero lanciato l’allarme per quello che riguarda un pesce molto consumato proprio nella nostra isola di punta.

Un pesce molto diffuso sulle nostre tavole, apprezzato per le qualità nutrizionali e per il suo gusto inconfondibile. Eppure sembra che tutto questo non l’abbia salvata dall’allarme è scattato proprio poche ore fa.

Gli esperti parlano chiaro i campioni su cui sono intervenuti per analizzare l’intero panorama di questo pesce, non ha dato i risultati sperati. Sembra proprio che il suo consumo potrebbe essere realmente dannoso per il corpo umano.

Andiamo allora a capire cosa sta succedendo e per quale motivo è scattato questo grande allarme.

Quando il pesce diventa un pericolo invisibile

I nutrizionisti sono i primi a consigliarci di consumare pesce in grandi quantità all’interno delle nostre settimane. La carne sarebbe da limitare nelle quantità, soprattutto se è rossa ed è meglio introdurre pesce, soprattutto azzurro, per via delle sue qualità. Fonte di omega3, il pesce è un prodotto dei nostri mari, che difficilmente ci delude. Peccato che rendere tutto più difficile per via dell’inquinamento, che influisce sulla sua salute e quindi sulla qualità di ciò che possiamo a tavola.

A creare un importante rischio sono i PFAS, utilizzati in tantissimi ambiti industriali, dai tessuti impermeabili agli imballaggi alimentari, dai rivestimenti antiaderenti alle schiume antincendio. Quando essi vengono rilasciati nell’ambiente contaminano veramente tutto compreso gli animali e di risvolto anche il cibo che portiamo sulle nostre tavole. Il maggior pericolo è quello della bioaccumulazione, con tali composti che si depositano nei tessuti grassi degli animali acquatici e con l’essere umano che finisce per assorbibili di conseguenza. Il vero problema è che per salvarsi occorrerebbe leggere attentamente il luogo di provenienza del pesce che acquistiamo.

Sarde Beccafico – fonte_Canva – sicilianews24.it

Sotto accusa la regina delle tavole siciliane

A essere soggetta a tale rischio è la sarda, uno dei pesci più consumati e amati dai siciliani. Molto famosa per il suo prezzo accessibile per il suo alto contenuto di omega-3, è la protagonista di uno dei piatti simbolo della cucina siciliana: la sarda a beccafico. Questa pietanza viene generalmente preparata con sarde fresche ripiene di pangrattato, pinoli, ossa e aromi vari. Peccato che la sarda potrebbe rivelarsi un alimento estremamente pericoloso.

A tal riguardo le autorità sanitarie consigliano di prestare la massima attenzione, controllare la provenienza del pesce e preferire fonti controllate riducendo il consumo abituale fino a che non si hanno certezze a riguardo. In attesa di nuove indagini si consiglia di avere prudenza, ricordando che in linea di massima sono i pesci che arrivano dall’estero a essere maggiormente contaminati.

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