Affidamento revocato: dovrà scontare la pena ai domiciliari
Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un provvedimento di detenzione domiciliare nei confronti di un uomo residente a Piazza Armerina, in provincia di Enna. L’uomo dovrà scontare una pena residua di sette mesi di reclusione presso la propria abitazione, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
A procedere all’esecuzione della misura sono stati gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Piazza Armerina, che hanno operato su disposizione della Procura della Repubblica di Enna. L’attività rientra nel quadro delle operazioni di controllo e applicazione delle decisioni giudiziarie sul territorio.
Una condanna per fatti risalenti agli anni scorsi
La vicenda giudiziaria che ha portato al provvedimento affonda le radici in fatti avvenuti alcuni anni fa. Per tali episodi, l’uomo era stato condannato e ammesso inizialmente a una misura alternativa alla detenzione, ovvero l’affidamento in prova ai servizi sociali.
Durante il periodo di esecuzione dell’affidamento in prova, però, l’uomo non ha rispettato le prescrizioni imposte. Le ripetute violazioni hanno portato le autorità competenti a rivalutare la misura in corso, constatando l’impossibilità di proseguire con la formula alternativa.
La decisione del Tribunale di Sorveglianza
Alla luce delle condotte registrate, il Tribunale di Sorveglianza ha revocato l’affidamento in prova ai servizi sociali e ha disposto la detenzione domiciliare per un periodo di sette mesi. Si tratta di una misura volta a garantire la corretta esecuzione della pena residua.
La detenzione domiciliare è una misura che consente di espiare la pena presso la propria abitazione, sotto il controllo costante delle forze dell’ordine. Nonostante sia meno afflittiva rispetto alla detenzione in carcere, comporta precisi obblighi e restrizioni, con conseguenze più gravi in caso di ulteriori violazioni.
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