
Addio tasse sulla pensione, a 2 ore da Palermo è possibile: confermata la legge | Cittadini pronti a trasferirsi qui da tutta Italia
Pensione (Pixabay) Sicilianews24
Molti pensionati si stanno trasferendo per diminuire il peso delle tasse sulla propria pensione. Cosa c’è da sapere.
L’Italia ha profondamente trasformato il suo sistema pensionistico, passando da un modello basato sulle ultime retribuzioni a uno incentrato sui contributi versati. Questa evoluzione è stata necessaria per far fronte all’invecchiamento della popolazione e al calo delle nascite, che avevano reso insostenibile il vecchio approccio.
Il nuovo sistema, di tipo contributivo, calcola l’importo della pensione in base a quanto versato dal lavoratore durante l’intera carriera, rivalutato in base alla crescita del PIL. Questo assicura una maggiore correlazione tra i contributi versati e la pensione percepita.
Negli ultimi anni, anche i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia sono stati inaspriti. L’età pensionabile è ora collegata all’aspettativa di vita e viene aggiornata ogni due anni, adeguando automaticamente i limiti per il ritiro dal lavoro.
Queste riforme mirano a garantire la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico nel lungo periodo. Il risultato è un quadro previdenziale più stringente, che richiede maggiori contributi e posticipa l’età di uscita dal mondo del lavoro, allineandosi così alle dinamiche demografiche.
Andare in pensione in anticipo
Il sistema pensionistico italiano offre diverse opzioni di pensione anticipata, ognuna con requisiti specifici. Tra queste, spicca Quota 103, valida fino alla fine del 2025, che permette di ritirarsi a 62 anni con almeno 41 anni di contributi.
Per le donne, è ancora disponibile Opzione Donna, che nel 2025 consente l’uscita a 61 anni con 35 anni di contributi. Un’altra misura importante è l’APE Sociale, pensata per lavoratori in condizioni di svantaggio: prevede un assegno ponte dai 63 anni e 5 mesi, con un’anzianità contributiva che varia dai 30 ai 36 anni a seconda della categoria professionale.
Ad un paio d’ore dalla Sicilia
I pensionati italiani che scelgono di trasferire la propria residenza fiscale in Tunisia possono accedere a un regime fiscale estremamente vantaggioso. Questo sistema prevede un’esenzione dell’80% dalla tassazione sulla pensione lorda italiana, il che significa che l’imposizione avviene solo sul restante 20% del reddito. Grazie alle aliquote tunisine applicabili a questa quota residua, l’onere fiscale effettivo si aggira intorno a un notevole 5% della pensione totale. Questo rende la Tunisia, ad un paio d’ore d’aereo dalla Sicilia, una destinazione particolarmente attraente.
Per poter usufruire di questa agevolazione fiscale, è necessario seguire una procedura ben definita. Il primo passo fondamentale è il trasferimento formale della residenza fiscale in Tunisia, che richiede una permanenza di almeno 183 giorni nel Paese. Successivamente, è indispensabile ottenere il riconoscimento dello status di residente non domiciliato da parte delle autorità tunisine. Solo dopo aver completato queste procedure burocratiche, inclusa la comunicazione e la richiesta all’INPS, sarà possibile beneficiare dell’applicazione del regime fiscale.
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