A Palermo arriva il “violenzometro”: un segnalibro per riconoscere i segnali della violenza
A prima vista può sembrare un semplice segnalibro, ma in realtà è uno strumento di prevenzione pensato per proteggere e informare. A Palermo, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, i volontari di InformaGiovani hanno distribuito nelle scuole il cosiddetto “violenzometro”, un segnalibro che contiene frasi e indicatori utili a riconoscere comportamenti pericolosi all’interno delle relazioni.
Tre gli istituti coinvolti nella prima fase dell’iniziativa: il liceo Galilei, il Regina Margherita e il Pio La Torre. Ma l’obiettivo è ambizioso: sono già in stampa circa diecimila copie da destinare a scuole di tutta la Sicilia, affinché questo piccolo strumento possa raggiungere il maggior numero possibile di giovani.
Sul segnalibro compaiono frasi che rappresentano veri campanelli d’allarme, situazioni spesso considerate “normali” o giustificabili, ma che invece possono preludere a forme più gravi di violenza. Tra queste, “Va su tutte le furie quando qualcosa non gli sta bene” o “Ti spinge, ti strattona, ti dà schiaffi, ti fa male”. Messaggi semplici, diretti, capaci di far riflettere chi li legge.
Significative le testimonianze raccolte nelle scuole. “Noi docenti dobbiamo evitare di sottovalutare determinati atteggiamenti etichettandoli come semplici ragazzate”, afferma Mauro Dagnino, insegnante del Regina Margherita. “La persona che ti ama non ti umilia, e l’educazione all’affettività è fondamentale, soprattutto per i giovani”. Molti studenti hanno portato il segnalibro direttamente in classe, considerandolo un aiuto concreto. “È un fenomeno molto diffuso, non ci sentiamo quasi mai al sicuro”, racconta Alice Biundo, studentessa del Galilei.
La stessa consapevolezza emerge dalle parole di Matilda Arcoleo, anche lei del Galilei: “Molte persone credono che certe cose siano normali quando le vivono. Bisognerebbe smettere di giustificarle e chiedere aiuto. Servirebbero riforme sull’educazione affettiva, attività formative nelle scuole”.
A sottolineare l’importanza dell’iniziativa è anche Stefania Dagnino di InformaGiovani: “Spesso si scambia la gelosia per amore e il possesso per attenzione. Dare ai ragazzi strumenti di prevenzione è essenziale”. Ed è proprio in questa direzione che si muove il progetto, che grazie alla rete internazionale IGNet sarà esteso anche in altri 21 Paesi europei e reso scaricabile online.
L’azione di InformaGiovani non si limita però alla sola sensibilizzazione scolastica. L’organizzazione, insieme ai partner europei, ha avviato un percorso interno per affrontare episodi di mancanza di rispetto anche nelle realtà associative. “Abbiamo riscontrato che, persino all’interno delle organizzazioni sociali, non sempre c’è una piena consapevolezza sul rispetto dell’identità di genere”, spiegano. “La violenza non è solo fisica: può manifestarsi in commenti inappropriati o battute sessiste che, se ignorate, compromettono il benessere collettivo”.
Da qui la nascita di un questionario anonimo rivolto a staff, volontari e partecipanti, volto a raccogliere percezioni, criticità e suggerimenti per delineare linee guida, percorsi formativi e strumenti di prevenzione. “Riconoscere il problema è il primo passo per creare ambienti più sicuri e inclusivi. Il rispetto è alla base di ogni comunità”.
Un semplice segnalibro che diventa, così, un prezioso strumento di consapevolezza e cambiamento.
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