Schifani: “Revoca degli assessori Dc decisione necessaria, andiamo avanti”
“La revoca degli assessori della Dc è un atto dovuto, irrinunciabile e inevitabile. Si tratta di una scelta di carattere esclusivamente politico, fondata sull’incompatibilità della presenza di un partito che ha il fondatore e il capogruppo indagati per fatti che, al di là degli sviluppi processuali, hanno già oggi una loro pregnanza. Oggi la presenza della Dc in giunta confligge con i principi fondamentali di trasparenza che il mio governo si è sempre imposto”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, in un’intervista a La Sicilia, spiega la decisione di revocare gli assessori democristiani.
“Ho atteso qualche giorno prima di arrivare a questa decisione dolorosa, ma ritengo che sia un imperativo categorico, non derogabile per me, imporre questa linea a tutela non solo dei quasi 900 mila siciliani che mi hanno voluto presidente della Regione, ma di tutti”.
Schifani ha precisato di aver avvisato “il coordinatore regionale Cirillo e naturalmente gli assessori Albano e Messina, così come tutti gli alleati”. Riguardo ai rapporti con Cuffaro, il presidente ha dichiarato: “Con Cuffaro non ci siamo più sentiti”.
Interim e priorità della manovra
Il presidente ha deciso di tenere l’interim dei due assessorati “almeno fino alla manovra di fine anno. Dobbiamo essere tutti concentrati su questo obiettivo, non possiamo concederci distrazioni. Seguirò la finanziaria da vicino: le risorse saranno utilizzate in maniera virtuosa. È una manovra che piace già alle imprese e sono certo che piacerà molto anche alle famiglie e soprattutto ai nostri giovani”.
Schifani ha escluso l’ipotesi di un azzeramento della giunta: “Non avrei voluto penalizzare chi stava lavorando bene. Io sono per la continuità all’azione di questo esecutivo che sta operando con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.
Ruolo e responsabilità
Il presidente ha sottolineato il proprio senso di responsabilità: “Non ho mai preso in considerazione l’idea di abbandonare perché sono un uomo che si è assunto le proprie responsabilità quando ha avuto dei ruoli. Ho svolto il ruolo di presidente del Senato con responsabilità e terzietà, quello di capogruppo per otto anni, sostenendo lealmente il governo Berlusconi, e lavorando dall’opposizione con correttezza per contribuire alla caduta di Prodi. Tutto ciò l’ho portato avanti sempre con convinzione, non guardando mai a quale premio ci fosse dietro l’angolo. Sono una persona che quando assume un impegno lo svolge fino in fondo. Magari può anche commettere errori, ma lo fa con senso di responsabilità e determinazione fermissima. E il giusto riserbo istituzionale quando necessario”.
Schifani ha escluso di voler seguire il “modello Occhiuto”, dimissioni lampo per andare poi al voto: “Non vedo i motivi per cui dovrei portare i siciliani al voto, causando una incomprensibile assenza di guida della Regione Siciliana esclusivamente per un fatto personale. Io sono una persona responsabile, fin quando ho una maggioranza vado avanti: se dovessi perderla, ne prenderei atto”.
Rapporti con la Dc e opposizione
Sul rapporto con la Dc, il governatore ha dichiarato: “Dal momento in cui gli assessori escono dalla giunta, il rapporto con la Democrazia cristiana si interrompe. Fermo restando che io ho auspicato pubblicamente che i deputati, che conosco e che ho anche ringraziato pubblicamente per loro lealtà, possano continuare a votare i provvedimenti del governo”.
Riguardo a possibili accordi con Cateno De Luca: “No, sono percorsi separati. Cateno De Luca sta all’opposizione, si confronta con il governo quando pone esigenze tecniche di territorio, trovando un governo che opera senza pregiudizio nei confronti dell’opposizione”.
Sulla vicenda degli altri assessori coinvolti in inchieste giudiziarie, Schifani ha precisato: “Alla Dc vengono contestati reati di un ‘sistema partito’ nei confronti dei cui vertici è stato richiesto l’arresto a causa della gravità degli elementi di accusa raccolti. Gli altri sono comportamenti che fanno riferimento ai singoli assessori. Si tratta, quindi, di due livelli completamente distinti”.
Sanità e gestione pubblica
Interpellato sull’inchiesta che coinvolge la sanità siciliana, Schifani ha affermato: “Nel diritto penale la responsabilità è soggettiva per cui parlare di un intero sistema corrotto è palesemente sbagliato”. E sulle liste di attesa: “Sono stati fatti dei progressi. Gli ultimi direttori generali nominati dalla giunta hanno visto inserita nei loro contratti, per mia stessa volontà, la valutazione del loro operato sulle liste d’attesa, pena la decadenza in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. Ho sollecitato l’assessore Faraoni di farmi avere entro l’anno il rapporto valutativo su tutti i manager. Il segnale è chiaro: chi sbaglia paga. E dalla sanità emergono anche spunti positivi come l’aggiudicazione, dopo oltre dieci anni d’attesa, della gara per il Polo pediatrico di Palermo, una struttura d’eccellenza”.
Attività istituzionali e contatti con Roma
Schifani ha ricordato di aver continuato a lavorare anche durante le difficoltà: “Quando è scoppiato il caso ero a Bruxelles per incontrare la commissaria europea all’Ambiente su termovalorizzatori e piano rifiuti, con un riscontro positivo al nostro dossier”.
Oggi il presidente sarà a Roma dal ministro Urso “per difendere il futuro dei lavoratori della Cargill di Messina e del Telecontact Center, del gruppo Tim, di Caltanissetta e parlare dei fondi Step. Io continuo a lavorare”. Schifani esclude incontri con altri leader nazionali: “Io sono in continuo contatto con Tajani… Ho un ottimo rapporto con Giorgia Meloni, non mi è arrivato alcun segnale”.
Riguardo alle richieste di Calenda e Schlein di commissariare o dimettersi, il governatore ha commentato: “Siamo in democrazia, ognuno può esprimere le proprie opinioni purché non si travalichi nelle offese gratuite a un’intera popolazione… Commissariare la Sicilia è uno slogan che ci offende al di là della sua palese impraticabilità costituzionale”.
Schifani sottolinea i risultati della sua giunta: “E’ arrivata l’ennesima conferma, dai dati di Bankitalia, che il mio governo sta dando risposte ai siciliani. Sono tutti risultati misurabili: aumento del Pil, entrate extra, più occupazione, crescita delle imprese, totale risanamento dei conti, in prosecuzione con l’azione avviata da Musumeci. È per questo che sarebbe un sacrilegio, una pazzia, staccare la spina a questo governo. Perciò vado avanti: rispetto il mio impegno con i siciliani”.
Momenti difficili ma concentrazione sul lavoro
“Devo confidarle che in questi giorni non è che abbia dormito moltissimo – conclude Schifani -. Ma io mi conosco: nei momenti di grandissima tensione, il mio carattere mi porta a essere fortemente concentrato e a caricare adrenalina. Si chiude una fase del mio governo. Non ho parlato, ma non posso negare che è stato uno dei momenti più complicati della mia vita politica. E anche sotto il profilo umano. Mi sono trovato dentro un mondo che non era il mio. Ma nei momenti di difficoltà riesco a dare il meglio di me stesso, per poi magari riposarmi quando ne ho bisogno. Al momento per riposare non c’è tempo. Devo fare il presidente della Regione. Al meglio”.
L’articolo Schifani: “Revoca degli assessori Dc decisione necessaria, andiamo avanti” sembra essere il primo su Sicilianews24.it.
Potrebbe anche piacerti
Winter Fashion
15 Gennaio 2020
San Valentino a Taormina Sicilia
12 Gennaio 2022