INPS, altro che assegno di inclusione: introdotto il nuovo reddito | 3.640 euro tondi tondi nelle vostre tasche
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INPS, altro che assegno di inclusione: introdotto il nuovo reddito | 3.640 euro tondi tondi nelle vostre tasche

Assegno di Inclusione e Supporto Formazione e Lavoro: le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025

Con la Legge di Bilancio 2025 (L. 30 dicembre 2024, n. 207) il Governo ha introdotto importanti aggiornamenti che modificano in modo sostanziale i parametri dell’Assegno di Inclusione (ADI) e del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). Si tratta di interventi che mirano a rafforzare le politiche di inclusione sociale e a sostenere in modo più incisivo le famiglie a basso reddito e i cittadini impegnati in percorsi di formazione o reinserimento lavorativo.

Uno dei principali cambiamenti riguarda l’innalzamento delle soglie economiche che regolano l’accesso all’Assegno di Inclusione. La soglia ISEE, precedentemente fissata a 9.360 euro, viene portata a 10.140 euro, mentre il limite di reddito familiare aumenta da 6.000 a 6.500 euro. Si tratta di un adeguamento pensato per tenere conto dell’inflazione e dell’aumento del costo della vita, ampliando così la platea dei potenziali beneficiari della misura.

Particolare attenzione è rivolta ai nuclei familiari composti da persone di età pari o superiore a 67 anni o da soggetti con disabilità grave o non autosufficienti. Per questi casi la soglia del reddito familiare sale da 7.560 euro a 8.190 euro. Come previsto dall’articolo 2 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, tale importo è moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza, così da adeguarsi alla composizione del nucleo e garantire una maggiore equità.

Un’ulteriore novità riguarda le famiglie residenti in abitazioni in locazione, che vedono innalzata la soglia di reddito familiare a 10.140 euro, in linea con quanto dichiarato nella DSU per l’ISEE. Parallelamente, il valore massimo dell’integrazione del reddito aumenta: per le famiglie in affitto passa da 3.360 euro a 3.640 euro, mentre per i nuclei con anziani o disabili gravi da 1.800 euro a 1.950 euro. Questi incrementi mirano a compensare l’aumento dei canoni di locazione e ad assicurare un aiuto concreto alle famiglie più fragili.

Esempi pratici di calcolo dell’ADI

Per rendere più chiaro l’impatto delle modifiche, l’INPS ha fornito alcuni esempi. Una persona sola con reddito zero e un affitto annuo di 4.500 euro potrà ricevere un Assegno di Inclusione pari a 10.140 euro l’anno, ossia 845 euro mensili. Chi dispone di un reddito di 6.500 euro e paga un affitto di 3.000 euro avrà diritto a 3.000 euro annui (250 euro al mese), mentre con un reddito di 8.140 euro e un affitto di 3.640 euro l’assegno ammonterà a 3.640 euro annui, equivalenti a poco più di 303 euro mensili.

Anche il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) subisce modifiche significative. La soglia ISEE e quella del reddito familiare vengono entrambe innalzate da 6.000 euro a 10.140 euro, ampliando la platea dei potenziali beneficiari. L’importo mensile del sussidio aumenta inoltre da 350 a 500 euro, un incremento che valorizza l’impegno dei partecipanti ai percorsi formativi e di reinserimento lavorativo.

Assegno di inclusione – fonte Pexels – Sicilianews24.it

Durata prolungata per chi frequenta corsi di formazione

Un’altra novità importante riguarda la durata massima del beneficio economico. L’SFL, inizialmente limitato a 12 mesi, potrà essere prorogato per ulteriori 12 mesi a condizione che il beneficiario sia iscritto e frequenti un corso di formazione al termine del primo periodo. In tal caso, previa revisione del Patto di Servizio Personalizzato, il contributo sarà erogato fino alla conclusione del percorso formativo, per un totale di 24 mensilità.

L’INPS sta aggiornando i moduli di domanda per entrambe le misure, inclusi i modelli ADI-Com, che saranno disponibili sul portale istituzionale. Inoltre, l’Istituto mette a disposizione dei cittadini una video guida per la richiesta del Supporto per la Formazione e il Lavoro e due tutorial dedicati all’Assegno di Inclusione: uno per la presentazione della domanda e uno per la gestione successiva. Queste innovazioni digitali, insieme alle modifiche economiche, rappresentano un ulteriore passo verso un welfare più accessibile, moderno e vicino ai bisogni reali delle famiglie italiane.

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