Mondello, polemiche sull’Italo-Belga: accuse, denunce e scontro politico al Comune
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Mondello, polemiche sull’Italo-Belga: accuse, denunce e scontro politico al Comune

Ismaele La Vardera

Non si placano le polemiche attorno alla gestione delle spiagge di Mondello da parte della società Italo-Belga. Dopo le contestazioni estive sui tornelli e le staccionate che hanno limitato l’accesso al litorale, la questione è tornata al centro del dibattito pubblico con nuove accuse. Durante il programma di Rai 3 “Lo stato delle cose”, il deputato regionale di Controcorrente, Ismaele La Vardera, ha ipotizzato possibili infiltrazioni mafiose nella società concessionaria.

Parole gravissime, respinte con fermezza dal presidente dell’Italo-Belga, Antonio Gristina, che ha annunciato di voler denunciare per diffamazione sia La Vardera che il conduttore della trasmissione, Massimo Giletti.

Sul tema è intervenuto anche l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, che il 23 settembre ha inviato una nota a tutti i concessionari di stabilimenti balneari: entro sette giorni dovranno comunicare eventuali variazioni societarie legate alla certificazione antimafia, obbligo che comunque va già notificato alla Prefettura entro 30 giorni. Una stretta che testimonia l’attenzione crescente delle istituzioni sulla gestione dei lidi siciliani.

La vicenda è approdata anche a Sala delle Lapidi, accendendo lo scontro politico. I consiglieri comunali di opposizione Carmelo Miceli, Giulia Argiroffi, Ugo Forello e Mariangela Di Gangi hanno depositato un’interrogazione urgente in cui accusano il sindaco Roberto Lagalla di un “silenzio inaccettabile” sulla questione Mondello. Nel documento i consiglieri chiedono al primo cittadino quali azioni intenda intraprendere riguardo alla gestione privata delle spiagge e sollecitano la discussione del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM), bloccato da quasi cinque anni negli uffici comunali.

Senza questo atto, sottolineano, non è possibile avviare un bando trasparente per l’assegnazione delle concessioni. “Il silenzio del sindaco sembra trasmettere un chiaro messaggio di appoggio a una gestione privatistica e monopolistica delle spiagge, lontana dall’interesse pubblico”», hanno dichiarato.

Immediata la replica della maggioranza. Il gruppo consiliare Lavoriamo per Palermo – composto da Dario Chinnici, Antonino Abbate, Leonardo Canto, Fabrizio Ferrandelli e Ottavio Zacco – ha definito “inaccettabili e gravemente irresponsabili” le accuse mosse all’indirizzo del sindaco. “Roberto Lagalla ha sempre agito con rispetto della legalità e della trasparenza, evitando ogni ambiguità anche su vicende complesse”, hanno ribattuto, rivendicando l’impegno dell’Amministrazione nella definizione del PUDM, “atto fondamentale per garantire regole chiare e trasparenti nella gestione delle spiagge cittadine”.

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