Ma quale mare pulito, “Questo è peggio di uno stagno, ci sono più batteri che pesci” | Eppure i siciliani ne vanno fieri
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Ma quale mare pulito, “Questo è peggio di uno stagno, ci sono più batteri che pesci” | Eppure i siciliani ne vanno fieri

Sicilia, mare ancora inquinato, il 44% dei punti oltre i limiti di legge: un quadro allarmante

Il mare siciliano continua a mostrare criticità gravi e diffuse. A denunciarlo è l’ultimo report regionale di Goletta Verde, presentato ad Agrigento durante una conferenza stampa. I dati parlano chiaro: il 44% dei punti monitorati lungo la costa risulta inquinato oltre i limiti di legge. Una percentuale che evidenzia la persistenza di problemi strutturali, capaci di compromettere la salute dei cittadini e il futuro turistico dell’isola.

Le origini dell’inquinamento marino siciliano sono ben note. Depuratori inefficienti, sversamenti illegali di rifiuti e comportamenti scorretti da parte di cittadini e imprese continuano a danneggiare le acque costiere. Su 25 campioni prelevati tra fine giugno e inizio luglio, ben 11 hanno evidenziato valori di inquinamento microbiologico oltre le soglie previste. La situazione si aggrava soprattutto in corrispondenza delle foci di fiumi e torrenti, che diventano ricettacolo di scarichi non trattati.

Alcune aree risultano particolarmente critiche. In provincia di Agrigento, la foce del torrente Cansalamone a Sciacca e quella del fiume Akragas sono state classificate come fortemente inquinate. Ancora peggiore è il quadro in provincia di Trapani, dove tre punti su quattro hanno registrato valori oltre la norma, tra cui lo scarico a mare del depuratore di Marinella di Selinunte e la foce del fiume Delia a Mazara del Vallo.

Anche sul versante orientale dell’isola emergono dati preoccupanti. Nel catanese, sono stati segnalati due punti fortemente inquinati: la foce in contrada Pantano d’Arci e il lungomare di Aci Trezza, celebre per i “massi” ciclopici legati al mito di Polifemo. In provincia di Ragusa, la foce del fiume Irminio ha registrato livelli fuori norma, a dimostrazione di un problema che riguarda in modo trasversale quasi tutte le aree costiere siciliane.

Segnali positivi e criticità irrisolte

Non mancano, però, alcune situazioni meno gravi. In province come Caltanissetta, Messina e Palermo, il mare ha mostrato valori accettabili. Tuttavia, le foci restano il punto più problematico: tutte risultano fortemente inquinate, con particolare gravità proprio a Palermo. Questa discrepanza sottolinea l’importanza di interventi mirati al sistema di depurazione delle acque fluviali, spesso il vero canale di immissione degli agenti inquinanti in mare.

Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia, ha ribadito l’urgenza di azioni concrete. “Anche quest’anno i dati del monitoraggio evidenziano una situazione preoccupante nelle foci dei fiumi, che riflette una carente attività di depurazione”, ha dichiarato. L’associazione denuncia da anni le stesse criticità, spesso diventate croniche, e avverte sui rischi per la salute dei cittadini, aggravati dall’assenza di cartelli di divieto di balneazione nel 60% dei punti campionati.

Mare sporco – fonte pexels – Sicilianews24.it

Rischi di sanzioni europee

La Sicilia, se non invertirà rapidamente la rotta, rischia nuove sanzioni da parte dell’Unione Europea per le numerose inadempienze nel settore della depurazione. Una prospettiva che pesa non solo sulle casse pubbliche, ma anche sull’immagine dell’isola, che basa una parte importante della propria economia sul turismo balneare. La campagna Goletta Verde, attiva da quasi 40 anni, continua così a rappresentare uno strumento fondamentale di monitoraggio e denuncia.

Alla conferenza di Agrigento ha preso parte anche il CONOU (Consorzio nazionale per la gestione degli oli usati), partner storico della campagna. Il rappresentante Maurizio Arcidiacono ha ricordato come un sistema di economia circolare avanzata sia già una realtà in Italia, grazie alla raccolta e alla rigenerazione degli oli lubrificanti usati. Ma senza un deciso impegno delle amministrazioni locali sull’efficientamento dei depuratori, la Sicilia resterà una delle regioni con il mare più inquinato del Paese. La speranza è che le parole di oggi possano finalmente tradursi in atti concreti.

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