
Superbonus, “6 anni di reclusione e 15.493 € di multa a chi lo ha chiesto” | Ci spiace, non esistono esenzioni
Bonus ristrutturazione – fonte_Canva – sicilianews24.it
Il Superbonus potrebbe costare ben 6 anni di reclusione e una multa di quasi € 15.500, nessuna esenzione.
Per molti italiani, il Superbonus 110% ha rappresentato una delle misure economiche più discusse degli ultimi anni. Lo scenario che si è avuto da quando esso è entrato in vigore sono: incentivi, cantieri aperti in tutta l’Italia e la possibilità di ristrutturare l’abitazioni con costi alla portata veramente di tutti.
Un aiuto che ha permesso a tanti proprietari di rimodernare il proprio immobile senza dover spendere un occhio della testa. Senza considerare poi che un gran numero di case sono state rese efficienti proprio da questo intervento. Ma di numerosi vantaggi, come spesso succede ci sono anche una serie di rischi. La notizia degli ultime ore ci dice che sono previste pene severe e multe estremamente elevate per coloro che ne hanno usufruito. Qualcosa che ha generato panico e confusione sia tra i cittadini che tra le imprese.
Occorre quindi chiarire quale sia la motivazione di tale intervento.
Il timore diffuso: carcere e multe salatissime
Sono veramente tanti proprietari di casa che leggendo l’annuncio si sono preoccupati. Un messaggio che suona come una vera e propria sentenza collettiva e che in grado di gettare ombre su chi ha sul sito del bonus per ristrutturazioni in questi ultimi anni. L’idea che si è diffusa è quella che ogni contribuente possa rischiare in qualche modo di andare in prigione, semplicemente per aver fatto una domanda per cui ne aveva il pieno diritto.
Occorre poi considerare che tutto questo potrebbe essere dettato da errori che non riguardano affatto il proprietario stesso, ma piuttosto coloro che sono intervenuti sull’immobile per ammodernarlo. Quello che a questo punto ci si chiede e se ci possa essere una soluzione a uno questione che sembra ormai difficile da salvare.
Agenzia delle Entrate – fonte_Ansa – Sicilianews24.it
Iniziano i controlli e i provvedimenti
I provvedimenti non verranno presi in maniera indistinta nei confronti di coloro che hanno usufruito del Superbonus, ma la realtà è che le irregolarità sono state veramente molte e adesso occorre correre ai ripari. Il caso tipico riguarda la creazione di crediti falsi. Funziona così: si fanno emettere fatture per lavori mai eseguiti, ad esempio per 100.000 euro. Successivamente, quel credito fiscale fittizio viene ceduto a una banca o a un intermediario. In questo scenario si configura la truffa aggravata ai danni dello Stato (art. 640-bis c.p.).
Proprio questi sono i casi in cui scatta la reclusione dai due ai sei anni, con molta che può arrivare fino a 15.493 €. Si prevede inoltre la confisca dei beni pari al profitto illecito con processi e spese legali annesse. Non si tratta quindi di un errore burocratico, ma semplicemente di una irregolarità che deve trovare risoluzione.
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